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Ternana-Palermo – Parla De Canio: “I ragazzi da sempre sanno di dover lottare per la salvezza”

Alla vigilia di Ternana-Palermo, gara decisiva per il prosieguo del campionato, si è presentato in sala stampa Gigi De Canio, allenatore dei rossoverdi. 

Come si avvicina la squadra a questa tappa? E' stata riassorbita la sconfitta?

"Ho fatto i complimenti all'arbitro a Parma, per la gestione della partita, ma negli episodi no: il primo gol è in fuorigioco, non ci sono santi, Ceravolo è più avanti di Statella, il nostro gol era regolarissimo, poi mi fermo ma ci sono anche altri episodi. Questo non è un alibi, abbiamo perso e non ne cerco, col Pescara abbiamo perso sul piano del gioco, ma sfido a dire che Nasca sia stato irreprensibile, per non parlare di quanto successo con Illuzzi. Che c'entra col momento? C'entra, perchè anche questo fa parte della partita, e non posso non notare che laddove non ci sono episodi contestati, la Ternana fa qualcosa in più. Io sono sicuro che la squadra è viva e vuole giocarsi questo momento con grande determinazione, poi c'è la forza dell'avversario, e speriamo solo quella. Me lo auguro per non avere rimpianti e non dover pensare ad altro, e oggi non sono così sereno sotto questo punto di vista. Noi dobbiamo fare la nostra parte, e mi auguro che avremo delle valutazioni maggiormente attente e di qualità, e una uniformità di giudizio, per non sentirci vittime sacrificali".

Domani partita particolare: insisteremo su quanto abbiamo visto di buono a Parma?

"C'è una possibilità, non ci formalizziamo sul modulo, per noi conta l'approccio. Il Palermo è una squadra forte, con le individualità di maggiore spicco nella categoria, e quindi hanno valori importanti. E' chiaro che bisogna pensare un po' a tutte queste situazioni, è importante per noi e per loro: sotto il profilo agonistico non saremo da meno".

La settimana della squadra com'è stata?

"In realtà sono stati tre giorni. Io tendo sempre a guardare avanti, al futuro, cercando di non far pesare nessuna situazione, nè positiva nè negativa, poi a volte ci riusciamo meglio e a volte no. I giocatori sono prima di tutti uomini con le proprie sensazioni ed emozioni, ma sicuramente c'è la volontà di fare bene e di non sbagliare, poi tutti possono farlo. Anche a Parma abbiamo commesso un paio di errori che noi abbiamo pagato, ma abbiamo anche avuto le nostre opportunità. Conta l'atteggiamento e la mentalità, ma questi ragazzi credo che giocheranno la partita al massimo delle possibilità. Poi come scendiamo noi in campo per vincere, lo fa anche l'avversario, poi bisogna vedere le situazioni, bisogna essere reattivi, stare attenti ai dettagli".

Sette punti sarebbero inutili nelle ultime tre?

"Non dipende solo da noi, fossimo quintultimi potremmo dire se facciamo 9 punti siamo salvi. Ma lei si immagina cosa succederebbe se noi facessimo 3 pareggi e quelle davanti, tipo l'Avellino, facesse un punto con noi? La mentalità è quella che noi dobbiamo cercare di vincere, se non posso farlo non devo perderla, se proprio mi trovo nella condizione di perderla, devo rimanere sempre sull'1-0, perchè anche all'ultimo minuto puoi trovare il gol. Se sei nella partita, c'è sempre la possibilità di vincere la partita, perchè nel calcio gli episodi sono sempre presenti. Le tabelle noi allenatori non le facciamo, perchè non si può dire vinco qua e pareggio la, perchè capita di non vincere con squadre dello stesso livello e di vincere con squadre che sembrano impossibili. Quello che conta è avere tutti i giocatori con una mentalità ben definita".

Per vincere, o per cercare di, la Ternana ha perso un attaccante importante come Montalto, martedì lei ha inserito Piovaccari: punterà ancora su di lui?

"Anche qui, tenete conto che quando c'è la gestione di partite ravvicinate, si deve fare i conti con tante situazioni diverse, e non sempre quella che può sembrare la logica viene poi utilizzata. Che se poi vai da un calciatore e gli chiedi come sta, lui ti dice sempre bene: un giocatore allenato in 24/48 ore smaltisce gli acciacchi, uno meno alla seconda partita si fa male".

Come si affronta il Palermo?

"Sicuramente hanno cambiato modo di giocare, ma poi ho letto che forse cambierà ancora. Quando si gioca contro questa squadre, dall'alto di un maggiore tasso tecnico, la partita la fa sempre la squadra con la maggiore qualità tecnica, ciò non toglie che nell'ambito della tua organizzazione difensiva, quando hai la palla devi creare l'opportunità di colpire e sfruttare eventuali errori dell'avversario. E'chiaro che deve essere una partita di grande intensità agonistica e di grandissimo spirito di sacrificio, dobbiamo essere squadra, ovvero molto corti, molto aggressivi, vincere duelli individuali per creare i presupposti psicologici per avere fiducia nella vittoria e nell'avversario il rispetto per una squadra che può comunque colpirti. Io sono convinti che lo possiamo fare e che lo faremo".

La ricerca di un risultato quanto può essere motivazione e quanto assillo?

"Non deve essere un assillo, perchè se ricordo bene credo che la Ternana sia sempre stata in una zona bassa, fra il quartultimo e l'ultimo posto. Io penso che si sapesse dall'inizio che si dovesse lottare per non retrocedere, o almeno io penso questo, ma se guardo anche l'esperienza dei calciatori a disposizione può venire anche un buon risultato ma se viene significa che si è andati oltre le più rosee aspettative. Non è detto che non potesse accadere, ma se non è accaduto mi sembra una situazione più realistica. Io penso che i ragazzi siano preparati a lottare, perchè ne hanno avuto sempre la consapevolezza. Poi si può fare anche una squadra fortissima, come il Pescara, e se noi non sbagliamo la partita anche loro stanno nei guai. Io credo che la Ternana sapesse da sempre d dover lottare per salvarsi e che quindi i ragazzi siano sempre stati abituati a questa situazione. Io alleno dall'88, ma prima ho giocato: i giocatori si conoscono, le situazioni si conoscono e si scambiano esperienze. Da giocatori abbiamo vinto un campionato di C1 quando tutti ci davano per retrocessi, può succedere, poi con la stessa squadra siamo retrocessi dalla B a gennaio. Questo per dirvi che non so cosa possa essere accaduto, dico quello che vedo con la mia esperienza. Poi quante volte abbiamo assistito a squadre che hanno vinto in C, poi sono andate in B e hanno vinto anche li? Ci sono di queste situazioni, però la mia esperienza mi dice che anche quando tu fai una squadra che vince in C, ci sono comunque dei valori tecnici, di mentalità, ma anche psicologici, non si parte mai col favore dei pronostici: sono miscele che ti fanno fare un salto di qualità. quello che è successo in passato io non lo so, posso solo fare supposizioni".

Dobbiamo aspettarci novità?

"Sto facendo delle riflessioni, come faccio sempre. Per esempio una cosa che mi fa riflettere sono le palle inattive, che non abbiamo molti saltatori, mentre il Palermo ha giocatori bravi nel gioco aereo e con una altezza elevata, e questo è uno spunto di riflessione. Ma questo lo faccio sempre, sistematicamente, poi magari penso che siano più importanti altre scelte. Sono solito fare riflessioni a 360°".

Vuole dire qualcosa sulla scelta della società di sollevare dall'incarico Evangelisti?

"No, immagino che la società avrà fatto le proprie valutazioni. Non sono solito occuparmi di un rapporto nato prima che io arrivassi".

Sala-Plizzari può essere un ballottaggio?

"No, perchè Sala ha avuto una giornata negativa, non solo in occasione del gol che era anche un pallone velenoso. Ma il ragazzo non si era allenato la settimana prima per via della spalla, ha avuto un atteggiamento di grande responsabilità e professionalità, nei calciatori valuto il comportamento professionale durante la settimana, perchè parto dal presupposto che chi opera può sbagliare, poi io valuto altri aspetti: se perde la serenità, anche per non rovinare il calciatore, credo che l'allenatore debba prendere decisioni che possono sembrare punitive e invece non lo sono. Per Sala, che io vedo più maturo e più solido psicologicamente, in questi giorni l'ho visto sereno, responsabile e positivo e credo che lui abbia metabolizzato l'errore".

Marina Ferretti

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