"Il Latina è un buon complesso, i singoli possono avere degli spunti ma è la squadra a fare la differenza. Hanno qualità e in questo periodo stanno mettendo in campo un'aggressività che prima non mostravano. Dobbiamo concedere meno situazioni da calci piazzati e non farli arrivare in zona tiro". La conferenza stampa di Attilio Tesser comincia con l'analisi dell'avversaria e gli accorgimenti da prendere: "Rispetto alla gara di andata hanno un atteggiamento tattico diverso, propongono un 4-3-3 dinamico e offensivo, attaccandoti in massa. Questo li porta ad avere più intensità ma meno equilibrio. I giocatori non gli mancano – prosegue -, ad esempio Litteri è un lottatore, un ragazzo che ho apprezzato tantissimo e che ha dato tanto alla Ternana. Dovremo stare molto attenti a lui come al resto della squadra".
L'opportunità che si presenta alle fere è ghiotta, perché ci si trova di nuovo ad ambire ad una sorta di salto di qualità. Prova di maturità? "No. Spesso si parla di prova di maturità e poi lo abbiamo visto come va a finire. Mancano ancora molte partite al termine del campionato". Che atteggiamento avranno i rossoverdi stavolta? "Siamo chiamati a fare un po' più la partita – ammette Tesser -, perché in casa bisogna interpretare meglio la fase offensiva e saper trovare spazi. La prova di maturità semmai è questa: essere abili a leggere la sfida, non vincerla o perderla. Maturità è cambiare veste al cambiare degli eventi. Una lettura momentanea della partita, ad esempio, può essere anche far giocare gli avversari, a volte. E poi ripartire".
Ma come mai si va verso una nuova eclusione di Nicolas Viola? "Nik ha fatto un girone d'andata eccellente, sottolineo eccellente. Fino a dicembre è stato al meglio della condizione. Adesso è meno brillante e con lui ne ho parlato. Abbiamo deciso di lasciare spazio ad Eramo, ma Viola resta un giocatore importante". Popescu invece, fresco di maschera, è di nuovo pronto a lottare: "Il ragazzo si è allenato e ha reagito bene anche al discorso della vista periferica. Non ha mostrato problemi a giocare con la maschera al volto e dice di essere a posto. Io mi fido di lui, andrà in campo dall'inizio. Quanto a Bastrini, viene in panchina. E' la sua prima settimana completa di allenamento da un mesetto a questa parte: è presto per gettarlo nella mischia. Per il resto, dovrò mandare due ragazzi in tribuna e questa sarà la scelta più dolorosa". Bastrini, però, permette di cambiare le carte in tavola a partita iniziata: "Sì, perché è abituato a giocare a quattro e può garantire letture di esperienza rispetto ai suoi giovani compagni di reparto. Però cominciare la partita con la difesa a quattro, adesso, sarebbe un pochino forzato e mi darebbe meno sicurezza".
Ancora sull'atteggiamento da mostrare, l'allenatore dice: "Voglio che giochiamo a testa alta e con autostima. Questo, però, senza peccare di leggerezza o presunzione, altrimenti c'è il rovescio della medaglia". Domani per "Il comandante" di Montebelluna è la 50esima partita sulla panchina della Ternana: "Non lo sapevo neanche – ammette -, mi fa piacere ma sono numeri che non guardo. Vivo alla giornata con il solo scopo di far bene. Cinquanta o cinquantuno cambia poco, l'importante è arrivare velocemente a raggiungere la salvezza e non mi permetterei mai di fare un bilancio sul mio operato. Ripeto: sarei felice di continuare a fare buone cose, tutto qui. Non so neanche quante partite ho fatto in serie A, né da giocatore né da allenatore, figuratevi". A questo punto il discorso cade, quasi inevitabilmente, su un possibile rinnovo del contratto: "No, non parlo assolutamente di queste cose. E' molto, molto prematuro soffermarci adesso sul mio futuro. Mi interessa solo la partita col Latina. Non fa parte del mio modo di essere, andare a chiedere il rinnovo a stagione in corso: non l'ho mai fatto in vita mia. Mai. Neanche da giocatore. Io lavoro e se qualcuno mi apprezza me lo viene a dire e ne parliamo".
Tornando alla sfida coi pontini, c'è da dire che la classifica – qualora si incrociassero determinati risultati – consentirebbe di fare un balzo in avanti, e magari staccare il gruppo che segue: "In serie B però è difficile, l'anno scorso abbiamo raccolto tredici risultati utili consecutivi eppure non ci siamo allontanati di molto. Nel calcio di oggi le squadre sono imprevedibili e possono cambiare andamento da un momento all'altro. Noi dobbiamo tenere i piedi per terra e guardare partita per partita. Se riuscissimo ad avere continuità e a creare un gap, sarebbe importante perché ci avvicinerebbe alla salvezza. Ne parliamo domani sera a risultato acquisito, a me come sempre piace essere equilibrato. In generale, non bisogna mai mollare e occorre essere sempre sul pezzo, questo campionato non ti permette cali di tensione. Basta poco per scendere in classifica". Ancora sulla gara del Liberati: "Il Latina è una squadra veloce, si scoprono abbastanza perché attaccano in massa, come ho già detto. Per noi è importante il modo in cui entriamo in campo con la testa. A Bologna è stata bella la compattezza mentale che abbiamo avuto. C'era un livello di concentrazione elevatissimo, quello che serve domani. Gavazzi per esempio, da due partite, è più concentrato e dinamico".
Il finale è per Crecco: un giocatore emergente ma a volte troppo frenetico e impreciso? "Lui ha corsa, inserimento e cross – risponde l'allenatore -, ti cambia il passo e la partita. Le sue accelerazioni sono importanti. Sul piano del palleggio, a volte, pecca. Ma ognuno ha le sue caratteristiche".
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