Lunga intervista anche a Sporterni.it per Attilio Tesser, dopo l'addio annunciato alla Ternana. Ecco le sue parole raccolte e riportate dal sito:
C'è stato un momento in cui ha capito che la società non l'avrebbe contattata? "No, io ho solo pensato esclusivamente al lavoro, andare al campo, fare del mio meglio con i miei collaboratori e i miei giocatori. Non ho mai pensato ad altro".
Ha sentito la mancanza di vicinanza da parte della società? "E' una scelta legittima della società e del direttore sportivo quella di essere più o meno vicini alla squadra. Dalla società non ho avuto segnali in questo senso e, andando per esclusione e senza nessun intento polemico, ho detto quelle cose venerdì sera dopo la partita col Varese. Ma la società ha diritto di fare le sue scelte, compresa quella di cambiare allenatore. Io ho cercato di fare il massimo di quello che mi era stato richiesto e ringrazio tutti quelli, compreso il presidente, che me ne hanno dato la possibilità".
Se la società decidesse di puntare ancora su di lei alle stesse condizioni di questa stagione, accetterebbe? "E' l'unica cosa che non mi preoccupa come non mi ha preocupato quando siamo partiti in 10 in ritiro. Quando parliamo di programmi e progetti non ho problemi. Mi sembra un'ipotesi remota onestamente, nel caso sarei disposto a parlarne. Ricordo quando alla presentazione della squadra in Comune, il presidente disse che in sede di mercato non era riuscito ad accontentare tutte le mie richieste. Non abbiamo mai fatto nessun problema, nè creato polemiche. Siamo partiti in ritiro in 10 persone e nessun'altro. In un mese di ritiro non abbiamo sentito nessuno, ma ero con i miei giocatori a lavorare. Il resto è una scelta legittima di comportamento da parte della società".
Qual è stato il momento più bello e quello più difficile di questo anno e mezzo a Terni? "L'obiettivo raggiunto in entrambe i campionati in situazioni diverse, ma ugualmente difficili. L'anno scorso con i 12 risultati positivi di fila non eravamo mai riusciti veramente a staccarci dalla zona playout. Quest'anno non siamo mai stati risucchiati se non in 3 partite su 4 nonostante una classifica sempre cortissima tranne che nelle ultime partite quando poi siamo stati bravi a vincerne due di fila e salvarci. Lì è stato il momento più difficile, dopo la partita con la Pro Vercelli".
Tra i ricordi più belli non può non esserci il derby di andata: "E' stato qualcosa di eccezionale, sia prima con l'accoglienza dei tifosi qui fuori al Garden. E poi al ritorno, con l'adrenalina scesa, mi sono messo a ballare come un matto. Il derby era la partita più sentita, e sin dall'estate l'attesa era molto alta. Mi dispiace di non aver vinto i due derby, ma sono felice di non averli persi".
Lei ha detto che cerca fiducia e non contratti. Con un pizzico di vicinanza in più alla squadra, questa società avrebbe potuto raggiungere un obiettivo ancora migliore? "Cerco la fiducia perchè non sono mai stato interessato alla ricerca dei contratti. Ringrazio il presidente che mi ha dato l'opportunità di allenare la Ternana. L'anno scorso c'era stata la parola di un rinnovo, quest'anno questo non è successo e allora ho pensato che si fosse chiuso un ciclo. Che la società, legittimamente, avesse deciso di cambiare".
La Ternana poteva fare più volte fare il salto di qualità e non c'è mai riuscita. Si è dato una spiegazione? "Ci fosse stato un solo motivo l'avremmo individuato. Forse l'età molto giovane ha influito, ma non credo perchè nei momenti di difficoltà ci siamo sempre stati. L'organico è stato ridotto ed a gennaio era da rinforzare ma siamo andati avanti lo stesso cercando situazioni tattiche diverse. Molti giocatori non avevano l'abitudine a sopportare la pressione e questo ci ha fatto scivolare in classifica".
Cosa si porterà eventualmente via da Terni? "Lo scorso anno quando mi è stato chiesto di rimanere non ho avuto esitazioni. Ho cercato di entrare dentro la città e viverla in ogni aspetto. Non frequento il centro, bar, club dei tifosi o altro. Ma allo stesso tempo dove vado a lavorare cerco di sentirmi partecipe con la comunità della città per dare il meglio, lo facevo anche da calciatore. Così è successo per la vicenda delle Acciaierie e la drammatica morte di David Raggi. Ho avuto tanti messaggi di affetto e tanta stima da parte della gente. Non so se sono stato all'altezza di ripagarli ma li ringrazio. Queste attestazioni sono importanti per me, perchè nel calcio contanto i numeri ma ci sono valori morali su cui penso che io e i miei collaboratori abbiamo fatto bene".
A proposito di critiche sono arrivate quelle di Bojinov: "Si è lamentato di aver giocato poco, lo capisco. Capisco meno le critiche ai compagni, forse era lui ad essere fuori posto".
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