Toscano: “Ho scelto la passione di Terni: stessa ambizione dei Longarini! Avenatti, spero resti. E quell’incontro con Cozzella…”
In una lunga intervista rilasciata al Giornale dell’Umbria, Domenico Toscano ha deciso di raccontare il suo ritorno a Terni: “Credo nel destino e sono sicuro che sia per quello che sono ritornato in un posto dove sono stato benissimo per tre anni. Sono molto emozionato per aver salutato tanti amici e tanti tifosi che mi hanno dimostrato tanto affetto in queste ore: è il senso di ritrovarsi dopo un po’ di tempo”.
“Cozzella? Abbiamo avuto un incontro importante un mese fa a Roma: ci siamo chiariti, dicendoci in faccia tutto quello che pensavamo, dagli sbagli alle cose giuste fatte insieme. Poi è venuta fuori la volontà della società di volermi di nuovo qui: ecco perché era destino che accadesse”.
“Lo so che è sempre dura tornare dove hai fatto bene, ma non credo ai luoghi comuni: mi piacciono le grandi sfide. Alla fine ho considerato l’esonero del 2013 un’esperienza positiva, che mi ha fatto crescere e ripensare ai miei errori: nel terzo anno qui non si era creata l’alchimia delle stagioni precedenti. Squadra da fare? È l’ultimo problema: solo Cagliari e Cesena si stanno muovendo in anticipo. Oggi posso dire che c’è tanta voglia di lavorare e che mi sembra di essere tornato indietro di qualche anno: se un Longarini ambizioso punta su un Toscano ambizioso, c’è di che sperare”.
“Intanto con Cozzella abbiamo individuato qualche nome che ci piace: ora si pensa a lavorare bene in ritiro, una fase nella quale si può subito costruire qualcosa di importante lavorando duramente. Novara? Bellissima esperienza: non c’era la passionalità di Terni, ma ho trascorso dei bei mesi. La scelta di separarsi è stata ponderata e giusta per loro e per me, che sono tornato in rossoverde”.
“Il modulo? Più dei numeri mi importa la disponibilità dei ragazzi: valuterò la crescita di chi già conosco per trovare l’assetto più adatto alla squadra. La possibile partenza di Avenatti non è una questione tecnica: spero resti, ma se ci saranno le condizioni per far crescere il ragazzo dal punto di vista professionale la società lo farà andare”.