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Tre cose che tengo e tre che butto dopo Cittadella-Ternana

In ritardo e con una sconfitta. Il campionato della Ternana è iniziato nel modo peggiore. Ecco già il primo elemento che non vogliamo tenere di questo post Cittadella-Ternana. La squadra di Carbone è partita con il classico “piede sbagliato”. E pensare che i rossoverdi hanno avuto quasi sette giorni in più per lavorare, per trovare quell’amalgama necessaria per dare un verso ad una squadra stravolta negli uomini e nel sistema di gioco rispetto sia a quella che si è salvata lo scorso campionato sia a quella che aveva iniziato la nuova stagione sotto la guida di Panucci.

Non teniamo il sistema di gioco. Noi “lo avevamo detto” che il 3-5-1-1 così come impostato da Benny Carbone non convinceva. Siamo stati criticati, ripresi, ma oggi tutti sono a puntare il dito contro questo modulo che alla prima vera uscita non ha consentito a Di Gennaro di uscire con la porta inviolata e alla coppia Falletti-Avenatti di essere pericolosa.

Infine non teniamo i due gol, o meglio, gli errori “gravi” che sono alle loro origini. L’1-0 è figlio di una rimessa laterale. Per carità in precedenza c’era fallo su Coppola. Ma farsi trovare fuori posizione su una rimessa con le mani a centrocampo non è concepibile per una squadra di serie B. Tra l’altro ci sono da rivedere i movimenti del pacchetto arretrato perché Masi da ultimo uomo è sempre stato lasciato solo contro il diretto avversario. Anche il 2-0 è figlio di un errore. Questa volta di Avenatti che si è fatto anticipare sul primo palo da Salvi. L’uruguaiano non è un difensore, è vero ma sui calci d’angolo deve farla da padrone. Altrimenti è meglio averlo come riferimento in attacco in caso di ripartenza.

Ma Cittadella-Ternana vista in chiave rossoverde non è tutta da buttare. Da salvare c’è sicuramente la “prima” di Di Gennaro subito reattivo e protagonista. Nonostante un paio di parate salva punteggio non è riuscito ad evitare la sconfitta della Ternana.

Da salvare c’è la tenacia dei “vecchi” e la verve dei giovani. Coppola e Zanon sono stati gli ultimi a mollare. Petriccione e La Gumina hanno offerto, seppure a sprazzi, quello sprint di cui tanto ha bisogno la manovra offensiva della Ternana.

Infine, teniamo la “lezione Litteri”. Già proprio lui, protagonista assoluto del match. Centravanti troppo poco apprezzato dalle nostre parti e troppo facilmente scaricato dalla società. Quale lezione? Aspettare prima di gettare via un giocatore che sempre e comunque ha garantito impegno, dedizione, attaccamento alla maglia. E pure gol anche se non in quantità eccezionali.

Alessandro Laureti

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