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Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Avellino-Ternana

Tengo la partita di sabato. No, non è un errore, ma la consapevolezza che non c'è e non deve esserci il tempo di piangersi addosso, di leccarsi le ferite: dopo la brutta partita di ieri sera contro l'Avellino, per fortuna, si deve già andare con la testa alla sfida di sabato, quella contro il Novara. Non è il momento di abbattersi, di rassegnarsi, e il dover giocare fra quattro giorni potrà aiutare a superare la sconfitta. Rialzarsi subito, farlo ora.

Tengo la classifica ancora piuttosto corta. La classifica non ci sorride affatto, ma la sorte ha voluto che, nonostante l'ultimo posto, l'uscita dalla zona sabbie mobili fosse ancora alla portata della Ternana, l'importante è non staccarsi dal gruppo. da parte dei rossoverdi, certamente, dovrà esserci tutto l'impegno possibile, e forse anche qualcosa in più, ma sappiamo che possono farlo, e con un paio di buoni risultati consecutivi, si potrà prendere una boccata d'aria fresca. Gambe in spalla, allora, che non è certo troppo tardi. 

Tengo le prossime in casa. La battuta d'arresto di ieri sera, certo, non ci voleva, ma adesso la Ternana ha la possibilità di riscattarsi, e deve sfruttarla; due partite consecutive al Liberatri, anche se contro due squadre ostiche e toste, non vanno sottovalutate. Bisogna cercare di sfruttare il fattore campo e, in questo, chiedere anche l'aiuto del pubblico, perchè i tifosi possono fare la differenza, non scordiamocelo. 

Butto il primo tempo. Non si può e non si deve regalare un tempo ad un avversario arrabbiato, ostile, che lotta per il tuo stesso obiettivo, la Ternana non poteva permetterselo; invece è successo. Vuoi che la tensione si è fatta sentire fin troppo, vuoi che in alcuni può essere subentrata la paura di essere risucchiati in fondo, vuoi che qualcuno non ha saputo gestire al meglio la tensione della gara, sta di fatto che 45 minuti sono stati ad esclusivo uso degli avversari; bisogna assolutamente lavorarci su.

Butto la mancata reazione. Per la prima volta, in questa stagione, alla Ternana è mancata la capacità di reagire allo svantaggio, quella capacità che la aveva risollevata più di una volta in queste undici giornate. Non sempre, se prendi uno schiaffo, riesci a restituirlo, e ieri sera è stato evidente, forse anche per merito di un Avellino non bello da vedere, ma rabbioso e pressante. La medicina migliore? Colpire per primi e vedere se gli altri riescono a reagire. 

Butto il nervosismo. Forse era inevitabile, sicuramente ci poteva stare, ma la Ternana di ieri sera è apparsa insolitamente nervosa in campo. Falli rivedibili, palloni giocati con troppa fretta, probabilmente troppa voglia di creare azioni pericolose che, al contrario, ha portato la squadra ha sbagliare più di quanto non faccia normalmente. La fretta è cattiva consigliera, soprattutto quando si deve portare a casa un risultato positivo a tutti i costi.

Marina Ferretti

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