Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Bari-Ternana
Tengo… Che vuoi tenere? Cosa vuoi tenere dopo una batosta del genere? Facile, niente. Ci sono volte in cui la sola cosa da fare è buttare tutto.
Non c’è una cosa che abbia girato nella Ternana vista a Bari, quella vista al San Nicola semplicemente non è la vera squadra, e quindi è giusto cancellare tutto quello che è stato. È doveroso buttare la mollezza con cui si e presentata la squadra di Breda, un atteggiamento così ti porta inevitabilmente a soffrire e a perdere, non hai grosse vie d’uscita; è doveroso buttare i cambi, perché al di là di Ceravolo non hanno inciso in alcun modo; è giusto buttare lo schieramento messo in campo, perché evidentemente si sono presentate condizioni tali per cui, contro una squadra come il Bari, le scelte (obbligate) fatte non hanno pagato.
La Ternana ha steccato la gara che avrebbe potuto darle una spinta verso una salvezza tranquilla e, chissà, verso qualche sogno nel cassetto: non ha trovato il modo per giocare da squadra, una situazione anomala, viste le prestazioni inanellate fino a sabato scorso.
La colpa di questa sconfitta è di tutti, a tutti i livelli, in campo, in panchina, ma anche più su, ai piani più alti. A costo di risultare ripetitivi, è un azzardo pensare di poter affrontare 42 partite senza avere di fatto una coppia di terzini che possa sostituire i titolari, perché poi, nel momento in cui non ne hai a disposizione nemmeno uno dei due, devi adattarti. Se poi aggiungi la penuria di difensori in generale, e qui una mano te la dà anche l’influenza di stagione, il quadro è completo.
La sconfitta di Bari è quindi corale, ma soprattutto deludente e dolorosa, ma non è certo questo il momento di piangersi addosso, non è adesso che va abbandonata la nave. Il campionato va giocato, la classifica è ancora abbastanza comoda, il derby è alle porte e, diciamocelo, per quanto possa essere stata brutta la Ternana, è la prima dopo tante che sbaglia completamente.
Quindi ognuno faccia il suo mea culpa, sbollisca la rabbia, dia sfogo ai propri nervi, ma da oggi tutti a spingere nella stessa direzione.
Buttare tutto per salvare tutto quello che di buono è stato fatto e si farà.