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Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Carpi-Ternana

Tengo il quarto risultato utile consecutivo. Mai, dall'avvio del campionato 2016/17, la Ternana era riuscita ad inanellare quattro risultati utili consecutivi, tanto più due vittorie e due pareggi; 8 punti in 4 partite sono un bottino importante per una squadra che ha, come primo obiettivo, la salvezza raggiunta con un certo anticipo. Questo ruolino, se confermato ancora, potrebbe portare la squadra al giro di boa con un numero maggiore di punti di quanti potessero immaginarsi solo un mese fa, oltre a confermare la buona crescita dei rossoverdi. Bene così.

Tengo il gol di Palumbo. Il primo gol stagionale di Antonio arriva dopo un'azione tutta di prima, una palla pennellata di Avenatti che il giovane centrocampista avrebbe potuto giocare di sinistro e che, invece, ha preferito portare sul destro, che non è il suo piede, ingannando tutti, soprattutto il portiere. Un vero e proprio eurogol che, però, sappiamo essere nelle sue corde, ce lo ha già dimostrato, e che speriamo che sia il primo di tanti altri, per la sua gioia e per quella della Ternana e dei suoi tifosi.

Tengo il rammarico. Sembrerebbe un controsenso, e forse lo è, perchè la partita di ieri sarebbe potuta andare anche diversamente, e la Ternana avrebbe potuto riportare a Terni addirittura i tre punti, il bottino pieno; eppure, dopo una partita come quella di ieri, il rammarico è una nota positiva. Tenere testa ad una squadra così lanciata in classifica, che ha nelle sue corde e nei suoi piani stagionali l'obiettivo di riprovare subito a tornare in Serie A, giocare addirittura meglio, a tratti, fuori casa e passare in vantaggio, non è da tutti, e la Ternana del mese scorso, probabilmente, non ci sarebbe riuscita. Il rammarico ci fa capire e vedere che le Fere possono fare ancora meglio, e che c'è ancora margine di crescita; continuare a lavorare su questa strada, che è quella giusta.

Butto l'ingenuità di Palumbo. Un eurogol, quello di Antonio, ma una euro-ingenuità quella di togliere la maglia per festeggiare, per quanto le motivazioni possano essere importanti; rimediare un giallo per un'esultanza, quando stai giocando una partita tanto impegnativa, anche sul piano fisico, è sempre rischioso. Il secondo giallo, per il fallo commesso ai limiti dell'aria, è stato ineccepibile, ed è stato anche necessario ai fini della partita, ecco perchè la prima ammonizione brucia tanto. Un peccato di ingenuità, che siamo certi che Palumbo abbia messo in memoria, una leggerezza che capita a molti, l'importante è trarne una lezione.

Butto il gol subito. Dicevamo prima che il rammarico, in partite come queste, è una sensazione che si può definire positiva, da cui trarre la consapevolezza che ci sono ancora margini di miglioramento che possono portare a raggiungere risultati ancora migliori; eppure, il gol subito ieri dal Carpi brucia ancora. Brucia perchè nasce da un errore di Valjent, non avvezzo a questo tipo di distrazioni, brucia perchè poi Bacinovic non è riuscito a metterci una pezza, brucia perchè ti ha colpito nel tuo momento migliore. Importantissimo essere riusciti, comunque, a tenere duro e, soprattutto, avere continuato a provare a vincerla; quando questi errori saranno ridotti quasi allo zero, la Ternana sarà davvero una squadra ostica.

Butto la febbre di Di Noia. Premessa importantissima: tutti sono utili, nessuno indispensabile e, come per gli altri tre assenti di giornata, chi ha sostituito Di Noia non lo ha fatto assolutamente rimpiangere. La nostra è, soprattutto, una notazione numerica: in un centrocampo già privo di Defendi, fuori per squalificia, e con un Coppola ancora ai box, l'influenza di Di Noia ha ridotto ancora più i possibili cambi e, quando nel secondo tempo ci sarebbe stata necessità di cambiare qualcosa, oltre al solo Di Livio (entrato molto bene in partita), non c'erano alternative. Se a questo aggiungiamo il rosso rimediato da Palumbo, la scarsità numerica è servita. Speriamo che si torni presto a pieno regime.

Marina Ferretti

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