Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Latina-Ternana
Anche la partita del Francioni è andata in archivio, e anche questa ha portato nelle case dei rossoverdi un punto, che ci lascia è vero in uno stato di limbo, ma che muove comunque la classifica, che è quello che aveva detto di volere venerdì Benny Carbone, durante la conferenza stampa.
Tengo i primi 45 minuti. Ormai sembra essere sempre una ripetizione, ma in ogni incotro che disputa, la Ternana mette in mostra un primo tempo davvero buono, ogni volta migliore di quello della partita precedente, quello di ieri, probabilmente, il migliore dall’inizio della stagione. I rossoverdi hanno attaccato gli spazi, hanno creato tante occasioni, hanno corso e non si sono mai risparmiati, quarantacinque minuti di vera lotta, in cui abbiamo messo in luce tutte le nostre qualità migliori, tutte le caratteristiche su cui dovremmo puntare e che dovremmo sviluppare ancor più di così.
Tengo Raffaele Di Gennaro. Un po’ troppo incerto ed indeciso al Liberati contro il Bari, fondamentale e sicuro ieri al Francioni, Raffaele Di Gennaro ha fatto vedere a tutti, attuali ed ex tifosi, quello che relamente vale. Lo avevamo detto, forse la lontananza prolungata dai campi dopo l’infortunio, una squadra nuova, qualche mancata comunicazione fra reparti, potrebbero averlo messo in difficoltà martedì sera; ieri nulla di tutto ciò, tanto che le sue parate hanno mantenuto la Ternana in gara prima, e hanno concesso di portare a casa un punto poi. Una buonissima prestazione, che speriamo possa ridargli tutta la fiducia necessaria per un portiere.
Tengo due punte. Ancora lontani dagli automatismi necessari ad una squadra per poter segnare senza grosse difficoltà, la soluzione di schierare Avenatti e Surraco in attacco, supportati da Falletti alle spalle si è rivelata una buona scelta. In avanti sono arrivate più palle, Avenatti ha potuto arretrare, spizzare e tenere in gioco un numero maggiore di palloni, considerando che in area c’era sempre il suo compagno; non solo, con due punte si sono visti anche maggiori inserimenti in area da parte dei centrocampisti, più dinamismo. Ci sono da migliorare tante cose, c’è da far rifiatare alcuni giocatori, ma la soluzione dei due attaccanti ci sembra, almeno al momento, la migliore.
Butto il gol dell’ex. Non ci nascondiamo, qualsiasi gol subito è ostico da mandar giù, ma quando a metterlo a segno è un ex giocatore della tua squadra è ancor più faticoso; pensate, poi, se quel giocatore è un difensore, come in questo caso. Riccardo Brosco non è nuovo al gol, anzi, ma certamente non era il più quotato alla vigilia della partita per poter segnare, ed invece così è stato: un calcio di punizione, uno stacco aereo importnate, e la palla che diventa imprendibile. Capita, ma fa male.
Butto il secondo tempo. Complice probabilmente anche un campo pesante, la Ternana nei secondi 45 minuti si è letteralmente spenta, non è più riuscita ad incidere, tranne in rare occasioni. Certamente il cambio Avenatti-Battista non ha aiutato, ma non per il giovane attaccante, che ha lottato su ogni pallone, ma per l’altezza media del reparto: un attacco tutto composto da giocatori non altissimi ti penalizza se mandi in avanti palloni che devi controllare di testa. Il Latina si è impadronito del centrocampo, e ogni velleità di uscita dalla propria metà campo messa in atto dalla Ternana è stata fermata dai pontini: probabilmente la sesta partita in tre settimane è stata la più faticosa per la Ternana, sapere che, passato il secondo tempo, sarebbe definitivamente finito il tour de force del primo mese di campionato, ha inciso anche sulle gambe dei rossoverdi. Ora speriamo che il ritorno alla settimana tipo di lavoro possa aiutarci a risolvere anche il problema del calo nella ripresa, che fino ad oggi ci ha impedito di toglierci qualche soddisfazione in più.
Butto i gialli. Tante le ammonizioni che sono arrivate in questa partita, alcune anche pesanti per le Fere. Solo per i rossoverdi, sono finiti sul taccuino dei cattivi quattro giocatori, Palumbo, Bacinovic, Defendi e Zanon, con quest’ultimo che dovrebbe ufficialmente entrare in diffida, e quindi, al prossimo giallo, sarebbe costretto a saltare una partita. Nulla di troppo grave, per carità, ma probabilmente la stanchezza ci porta ad essere più fallosi: anche questo migliorerà con lo stabilizzarsi del campionato?