Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Modena-Ternana

E' stato un anticipo amaro, amarissimo per la Ternana e i suoi tifosi quello di ieri sera, ci si aspettava continuità e invece così non è stato, ci si aspettavano punti che purtroppo non sono arrivati. Però, come in tutte le sconfitte, anche in quelle che bruciano un po' di più, c'è sempre qualcosa da imparare e di cui fare tesoro, per migliorarsi e crescere, qualcosa da tenere e qualcosa da buttare.

Butto il gol. Lo butto per come è arrivato, per quando è arrivato e per quello che ha significato. Lo butto perchè prenderlo a quattro minuti dallo scadere sicuramente un po' le gambe te le taglia, soprattutto se durante il resto della partita hai speso tante energie, anche se non sempre le hai spese bene, e dopo è difficile reagire. Segna l'ultimo entrato, dopo che tu hai ristabilito la parità numerica grazie a un fallo evitabile e non hai avuto ancora modo di risistemarti bene in campo, con le posizioni che ancora non erano state interpretate al meglio: hai concesso un'opportunità ghiotta e il Modena ne ha approfittato portandosi via l'intero bottino, grazie a un tiro moto potente, ma non superbo. Si dovrà lavorare bene e in tempi ristretti su queste disattenzioni, ma senza affanni controproducenti.

Butto la mancanza di concretezza. Una continua ricerca della rete, tutti i giocatori sempre proiettati verso l'area, ma poche occasioni per entrarci e ancor meno per centrare il bersaglio grosso. Intendiamoci bene, non è affatto mancata la voglia e la caparbietà, i tentativi ci sono stati, ma sono stati imprecisi, poco lucidi e senza la necessaria cattiveria agonistica. L'attacco è sembrato troppo in affanno, e il centrocampo non è riuscito con buona probabilità a dare la giusta spinta a chi stava davanti. Serve necessariamente essere maggiormente convinti dei propri mezzi, che ci sono e sono anche interessanti.

Butto il passo indietro. Che la prestazione contro il Cagliari sia stata superiore rispetto a quella di ieri sera, credo si possa dire senza timore di essere smentiti, ed è questo che ha creato qualche malumore: ci si aspettava almeno una riconferma, una partita giocata allo stesso livello con, anzi, qualche altro piccolissimo miglioramento. Questo non è accaduto, non è certo la fine del mondo, ma bisogna capire cosa non ha girato a pieno. 

Tengo la pazienza. Non è la fine del mondo aver perso, dicevamo giusto qualche parola fa, ma bisogna capire come far girar meglio gli ingranaggi, e per farlo serve tempo. Che ne siamo convinti o no, tre partite probabilmente non bastano per far amalgamare al meglio una squadra con tanti nuovi innesti, a costo di ripetere sempre le stesse cose, la Ternana è indietro rispetto a tante squadre su questo piano e serve avere pazienza, come ha ribadito più volte Toscano. Questo certamente non vuol dire che non si possano muovere critiche a quanto visto ieri, ma significa che in tempi brevi è necessario trovare quel qualcosa in più capace di far muovere bene tutto il gruppo. Proviamo a fidarci.

Tengo il turno infrasettimanale. L'avversario non è certo dei più semplici, di quelli che ti fanno pensare "oggi sarà una passeggiata di salute", ma credo che avere una partita così a stretto sia la cosa migliore per provare a riscattarsi. Sul piano fisico probabilmente non sarà rilassante, ma non lo sarà nemmeno per il Livorno, mentre sul piano mentale forse può far bene il fatto che non ci sia tempo di stare a rimuginare troppo su quanto accaduto a Modena: c'è una partita fra poco più di 48 ore, bisogna avere la testa la.

Tengo Signorelli. Lo tengo perchè al suo debutto in rossoverde, pur da subentrante, non sembraaver patito troppo lo scotto dell'esordio. Si è mosso bene, ha trovato buone giocate e offerto buoni spunti ai suoi compagni, si è coordinato abbastanza bene con tutti gli altri. Per aver lavorato in gruppo meno di una settimana il suo ingresso in campo è stato molto promettente e fa ben sperare per quando entrerà a pieno nei meccanismi di gioco della Ternana e di Toscano. Può essere un buonissimo motore in mezzo al campo: aspettiamolo.