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Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Spezia-Ternana

Tengo la classifica corta. Siamo tornati ultimi, da soli, e questo certo non è bello. Ultimi, ma a una manciata di punti da chi può tirare il fiato, da chi naviga in acque meno agitate delle nostre, seppure non tranquille. Fortunatamente in quattro punti ci sono nove squadre, e in una situazione di classifica come questa due vittorie possono tirarti subito fuori dalle sabbie mobili. Riusciamoci.

Tengo il secondo tempo. Confusionari e poco lucidi, almeno abbiamo creato qualcosa e contenuto lo Spezia. Troppe indecisioni, è vero, ma di grinta quanta ne vogliamo: servono i gol per vincere, ma senza tenacia non arriveranno di certo.

Tengo la terza maglia. Un aspetto più estetico che tecnico, ammettiamolo, ma indossata è davvero bella: dopo anni di maglie che non tutti hanno apprezzato, non è cosa da niente.

Butto il primo tempo. Abbiamo di fatto concesso 45 minuti allo Spezia, troppi da dare a una squadra concreta e quadrata come quella. Un primo tempo durante il quale la Ternana ha impiegato molto del suo tempo a cercare di capire come contenere l'azione degli avversari, senza avere peró la possibilità di fare il proprio gioco per larghi tratti.

Butto l'infortunio di Ceravolo. Già hai di fronte una squadra che vince perchè, per prima cosa, concede pochi gol, se poi dopo 5 minuti sei costretto a rivoluzionare il reparto offensivo, di certo il compito non migliora. L'uscita a dir poco prematura di Ceravolo ha certo cambiato almeno i programmi: non c'è la riprova che sarebbe finita diversamente, ma sicuramente la capacità che ha Fabio di attaccare la profondità sarebbe stata un'arma in più contro la difesa abbottonata dello Spezia. Era riuscito il tandem Avenatti-Furlan ha irrompere nelle loro retrovie, ma purtroppo i gol annullati non portano punti.

Butto il gol. Ancora una volta abbiamo lasciato un attaccante a saltare, da solo, in area. L'attaccante, tra l'altro, è Calaiò, uno che come si segna lo sa. La stragrande maggioranza dei gol nasce da qualche sbavatura, ma concedere ad un attaccante tutta quella libertà è un errore che non puoi non pagare.

Marina Ferretti

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