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Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Ternana-Bari

Che fosse una partita imprevedibile lo avevamo ipotizzato, le statistiche e i precedenti erano a nostro favore, che addirittura, però, la vittoria potesse essere così ampia forse non lo avrebbe scommesso nessuno. Tanto meglio.

Butto l'infortunio di Grossi. Doveva essere la mossa a sorpresa di Breda, il trequartista che non ti aspetti. Effettivamente all'inizio lo è stato, scendendo anche bene in campo, poi subito qualche problema, lui resiste e stringe i denti, ma alla fine si fa il cambio. Peccato, avremmo voluto vederlo un altro po' in quella veste, nonostante l'avvicendamento sia stato "fortunato". Ora speriamo di rivedere Paolo presto in campo.

Butto alcune sviste arbitrali. Una partita di certo non troppo cattiva o nervosa, durante la quale però Daniele Chiffi ha preso un paio di abbagli. Abbastanza netto quello preso nel secondo tempo, quando, ai limiti dell'area di rigore lato est, Falletti viene tirato per la maglia e atterrato e il direttore di gara fischia fallo in favore del Bari. Niente di grave, per carità, l'uomo non è una macchina perfetta, ed è lontano dal poterla diventare.

Butto il poco pubblico. Chiaro che i risultati ottenuti fino ad ora non siano stati dei più esaltanti, ovvio anche che essere ultimi in classifica, in solitaria, non possa riempire uno stadio intero, ma ieri davvero un pubblico ridotto. Sarà che il Liberati è molto ampio, e quindi non si riesce quasi mai a dare la visione d'insieme di altri stadi, più piccoli e compatti, però sembrava davvero troppo vuoto. Chi c'era ha tifato anche per gli assenti, e per fortuna il calore dagli spalti si è sentito, per 94 minuti.

Tengo il gol di Avenatti. Bellissimo il gol di Belloni, una elevazione straordinaria e un colpo di testa davvero di buona fattura, splendida la rete di Falletti, un destro preciso che per infilarlo in rete serviva tutta la coordinazione possibile. Ma il gol di Felipe ha un valore particolare, non me ne vogliano gli altri. Sa di nuovo inizio, di risveglio, di rivalsa su una falsa partenza, sulle tante aspettative create, sulla paura di non venirne fuori. L'urlo di gioia dopo il gol, l'abbraccio coi compagni, l'amico Cesar che gli salta in braccio, tutto bellissimo. E adesso non fermarti più Felipe!

Tengo la squadra. Una squadra trasformata, una prestazione maiuscola, la prima vista quest'anno. Una difesa solida, attenta, mai più attenta alla forma che alla sostanza, e quando c'è stata qualche inesattezza, un Mazzoni superman che para tutto. Una centrocampo capace di difendere e di attaccare, di far legna e di rifinire il gioco, e di servire palle in un reparto offensivo che ha saputo rispondere egregiamente all'assenza di Ceravolo. Su tutto, uno strepitoso Furlan che sgroppa fino all'ultimo secondo di recupero, su una fascia che dire che ha fatto sua e solo sua è dire davvero poco. Fere!

Tengo il coraggio di Breda. Roberto Breda è stato capace di mettere in campo una squadra offensiva fin dal primo minuto, e di renderla ancora più offensiva col cambio di Falletti per Grossi. Non era certo scontato che mettesse in campo un giocatore dalle così soiccate qualità d'attacco al posto di un centrocampista come Grossi, e invece Breda lo ha fatto, e ha avuto ben ragione. Non per forza la squadra avrebbe dovuto continuare a spingere già dopo il secondo gol, rischiando di scoprirsi e offrendo il fianco ad un Bari ferito, e invece Breda ha voluto che si continuasse ad attaccare l'area di rigore anche dopo il 3-0. E anche in questo caso ha avuto ragione. Un coraggio che ha ripagato l'allenatore rossoverde, la squadra e i tifosi. È questa la strada giusta!             

Marina Ferretti

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