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Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Ternana-Como

Diciamoci la verità, quando l'altalena rossoverde ci porta così in alto ci piace davvero tanto. Dopo la vittoria con il Como, per sincerità intellettuale, va ammesso che non è stato affatto facile trovare tre cose da tenere e tre cose da buttare, anche perchè si sa, quando si vince e per di più con una prestazione come quella di ieri, la memoria si fissa soprattutto su quanto di bello visto in  campo, e questa volta di cose belle ne abbiamo vista davvero molte.

Tengo la squadra. Tutti, titolari e subentrati indistintamente, hanno offerto una buonissima prova, hanno messo in campo la grinta, la volontà e la determinazione giusta. Certamente alla Ternana vista ieri non si può imputare nulla: l'approccio è stato quello di una squadra che non voleva altro risultato che la vittoria, e la vittoria è arrivata grazie ad una compattezza ed uno spirito di squadra che certamente non è mai mancato, ma che ieri si è espresso a livelli davvero eccellenti. Quattordici giocatori scesi in campo con la voglia di fare bene per la squadra, prima ancora che per se stessi, proprio come ha sempre chiesto Roberto Breda, che non può che essere soddisfatto dei suoi ragazzi, proprio come lo siamo noi.

Tengo i gol. Sembra banale, e forse lo è, ma sceglierne soltanto uno non sarebbe stato semplice e soprattutto sarebbe stato un torto per tutti gli altri. Ognuna delle quattro reti messe a segno ha una valenza particolare, a partire dalla prima firmata Cesar Falletti, la millesima in Serie B per le Fere, passata dai piedi e da una giocata superlativa del giocatore che più degli altri è cresciuto e sta crescendo. E il gol di Avenatti? Non c'è miglior modo per ritrovare morale, per un attaccante, che non sia segnare il gol che ti garantisce la tranquillità che la partita stia andando nella direzione che desideri e che desiderano tutti. Poco importa come, l'importante era buttarla dentro. Poi è stata la volta di Gondo, il primo gol in rossoverde dopo un paio di prestazioni meno convincenti e dopo esserci andato vicino più volte: anche in questo caso vale quanto detto per Avenatti, un gol tira l'altro. Infine Palumbo, con il secondo gol stagionale e con le Fere, una rete che è un mix di astuzia e cinismo, doti di cui certo il giovane centrocampista non difetta. Insomma, un festival di gol densi di significato.

Tengo la dimostrazione che la Ternana non è una squadra da sottovalutare. Che i rossoverdi non abbiano dimostrato sempre di essere costanti è vero, che per quanto riguarda i risultati  non si conoscano mezze misure è altrettanto vero, ma la partita giocata ieri al Liberati ha dimostrato che le Fere ci sono, e che possono sempre dire la loro. Dopo la sconfitta di Ascoli si era un po' persa la consapevolezza delle potenzialità e di quanto di buono fatto dalla squadra: ieri i rossoverdi ce lo hanno ricordato. Hanno mostrato una grande solidità, un grande senso del gol e una buonissima dose di agonismo, dando nuova aria alla classifica, e dimostrando che quello di Ascoli era soltanto un incidente di percorso.

Butto i primi dieci minuti del secondo tempo. A voler trovare il pelo nell'uovo, all'inizio della ripresa la Ternana ha un po' stentato, e il Como ha provato a prendere in mano il gioco, anche se a dire il vero non ci è mai riuscito davvero. Per una decina di minuti i rossoverdi hanno impostato con un po' meno lucidità, e hanno manovrato la palla con un pizzico meno di precisione, ma non è servito molto per registrare il tutto e tornare a fare la partita, complice anche un Como abbastanza sulle gambe. 

Butto l'infortunio di Mazzoni. Nulla di grave, fortunatamente, il solito problema al ginocchio che da qualche settimana infastidisce il portiere della Ternana. Sarebbe potuto essere però un problema, se gli avesse impedito di continuare la gara, dal momento che le Fere avevano terminato le sostituzione già una ventina di minuti prima, e sarebbe potuto essere un problema se solo i lariani avessero avuto ancora più benzina nelle gambe. Bravissimi i giocatori di movimento a coprire la porta e a dare una mano al loro portiere per mantenere la porta rossoverde inviolata. 

Butto gli spalti sguarniti. Onore a chi c'era e ci ha creduto, ma vedere il Liberati praticamente vuoto fa male. Vero che i risultati casalinghi spesso non sono arrivati, ma la Ternana veniva comunque da una vittoria al Liberati con il Vicenza, e soprattutto doveva giocarsi una partita molto importante per il prosieguo del suo campionato, e probabilmente l'occasione sarebbe stata quella giusta per venire a dare il proprio sostegno. 

 

Marina Ferretti

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