Oggi è sicuramente più facile scrivere queste poche righe post-partita, certamente possiamo farlo un po' più a cuor leggero, con la netta sensazione che qualcosa sia cambiato (in meglio) e che parecchio ancora migliorerà. Nonostante la vittoria, si sa, cancelli quasi tutto e si faccia il solo ricordo di una giornata, quella di ieri non è stata una partita dai soli aspetti positivi, c'è stato anche qualche errore, qualche evento che dovremmo cercare di non ripetere.
Butto un po' di confusione. Soprattutto nel primo tempo, e ancor più nei primi 30 minuti iniziali, la Ternana in campo ha dimostrato di avere ancora molti movimenti e molti automatismi da registrare, come è normale che sia dopo un cambio di allenatore. I rossoverdi hanno sofferto un po' in tutti i reparti, mentre il Novara cercava la via del gol, noi prendevamo ancora le misure in campo, e questo forse ci ha fatto penare un po' più del dovuto. Niente di irreparabile, per carità, anzi sicuramente con il passare di qualche giorno questo sorta di stato confusionale iniziale scemerà, prendiamone atto.
Butto le incertezze. Anche ieri qualche titubamento di troppo, individuale o di reparto non è importante, poteva rischiare di farci molto male. Un passaggio orizzontale, un retropassaggio troppo corto, un reparto che non riesce a ricompattarsi velocemente sono tutte situazioni che potenzialmente possono rivelarsi pericolose; bravi noi ieri a recuperare sempre, quando per una volta gli episodi hanno girato a nostro favore. Attenzione, però, potrebbe non girare sempre tutto a verso, e sotto questo aspetto ha ragione sicuramente Breda quando dice che "la Ternana ha una buona rosa che ora deve diventare una buona squadra".
Butto lo stadio semivuoto. L'attenuante del caso sono sicuramente gli scarsi risultati raccolti dalla Ternana fino a ieri, ma vedere uno stadio pressochè deserto nel giorno in cui si festeggiavano i novant'anni rossoverdi non è stato un grande colpo d'occhio. Nonostante i prezzi ridotti voluti da Simone Longarini, infatti, gli spettatori si sono fermati a quota 4331, rimanendo nella media, anzi forse facendo registrare un lieve calo. E' vero, non basta abbassare i prezzi per convincere gli scettici, però ci si aspettava un'altra cornice di pubblico, vuoi per la data speciale, vuoi per la curiosità che poteva suscitare il cambio di allenatore. Non c'è stata l'affluenza desiderata, ma siamo sicuri che dopo un paio di partite come quella di ieri i tifosi cominceranno a ripopolare gli spalti, superando lo scetticismo che li ha accompagnati dopo un inizio stentato.
Finalmente siamo arrivati alle note felici, a quello che di Ternana- Novara ricorderemo con piacere quando un giorno lo racconteremo.
Tengo finalmente le Fere! I novant'anni portano i primi tre punti alla Ternana, primi tre punti che ci consentono di continuare a lavorare con un po' di tranquillità in più, e sicuramente con una condizione mentale nettamente migliore rispetto a quella che avremmo avuto in caso fossero giunti altri risultati. La classifica si muove, lasci l'ultimo posto proprio al Novara, hai dimostrato di poter soffrire e girarla comunque a tuo favore, hai aperto potenzialmente la strada alla risalita di una classifica che non diceva il vero. Soprattutto, però, hai regalato di nuovo a chi era sui gradoni del Liberati quella sensazione impagabile che si prova esultado e uscendo dallo stadio con la consapevolezza che il bello deve ancora venire, ma probabilmente verrà presto.
Tengo chi si sblocca. Senza nulla togliere a Ceravolo e al suo gol, bellissimo e fondamentale per chiudere la partita, oggi la nota di merito maggiore va a due giocatori che hanno un po' sbloccato la loro situazione: Cesar Falletti e Luca Mazzoni. Due giocatori agli antipodi, uno in attacco e l'altro in porta, eppure entrambi ieri hanno saputo imprimere il loro sigillo sulla gara. Cesar lo ha fatto trovando finalmente la via della rete, segnando tra le altre cose davvero un bel gol, nato da una palla che sembrava avesse impattato non bene al primo controllo, ma che ha saputo recuperare in maniera ottima. Luca lo ha fatto tirando fuori dal cilindro almeno tre parate che sicuramente non hanno del miracoloso, ma mettono in luce quella che è la vera anima di questo portiere: dopo le incertezze delle prime partite, anche normali se vogliamo per un portiere che sta fuori per parecchio tempo, finalmente Mazzoni ci ha fatto e si è fatto vedere quello di cui è capace, e a noi è piaciuto.
Tengo la partita. La Ternana ha sofferto, è vero, specialmente il primo tempo, e questo avrebbe potuto condurci ad un risultato diverso, ma se così non è stato non è certo solo merito degli episodi; se la vittoria è arrivata è merito della squadra e di chi la guidava. I ragazzi in campo hanno il grande merito di non essersi mai arresi, di averci creduto fino all'ultimo, di aver saputo tenere botta nei momenti di difficoltà e di aver capito quando era il momento di ripartire e attaccare. A Roberto Breda, invece, va riconosciuto di aver saputo leggere molto bene la partita: i cambi giusti e il passaggio a un modulo più adatto al momento e agli interpreti hanno sicuramente fatto la differenza. Ce ne fossero di partite sofferte come questa, se poi ci portiamo sempre a casa i tre punti.
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