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Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Ternana-Novara

Tengo la capacità di resistere. Una Ternana magari meno bella, quella vista ieri pomeriggio contro il Novara, ma certamente uba squadra che ha dimostrato di essere capace di soffrire e di resistere. Era prevedibile che gli avversari, sotto in una partita tanto importante, sarebbero tornati, avrebbero dato anche l’anima per pareggiarla, almeno, e i ragazzi di Carbone sono stati davvero bravi a non cedere, a stringere i denti fino all’ultimo secondo: la fotografia della capacità di soffrire è la parata di Di Gennaro allo scadere.
Tengo le reti. Nella giornata dei gol a raffica al Liberati, la Ternana ha trovato due giocatori in una forma smagliante, capaci di rianimare prima e trascinare poi la squadra alla vittoria: Felipe Avenatti e Giovanni Di Noia, due doppiette e tre punti in cassa. Due reti arrivate grazie anche a qualche incertezza delle retrovie del Novara, ma due reti di pregevole fattura, in occasione delle quali entrambi i rossoverdi hanno dimostrato la loro cattiveria agonistica, il loro crederci sempre. Caratteristiche che vanno certamente coltivate.
Tengo la fortuna. Finalmente gli episodi hanno girato a nostro favore, nessuna traversa, nessun rigore al 94′, nessun gol dell’ultimo secondo a rovinare la festa alla Ternana. Una dose di fortuna, insieme alla voglia di farcela e alla capacità di non mollare, sono stati tutti gli ingredienti fondamentali per la vittoria, e ogni tanto anche le Fere sanno amalgamarli insieme.
Butto le indecisioni difensive. Soprattutto nel primo tempo, la Ternana è incappata in più di una indecisione nelle retrovie: errori di valutazione nella lunghezza dei cross avversari, una valutazione non corretta su uba chiusura, indecisioni di fronte alla porta, e i rossoverdi sono stati puniti. L’esperienza di alcuni, e la tecnica di altri non sempre hanno dato i frutti sperati, ed è servito il break di metà gara per registrare la difesa; una situazione che già da lunedì sera andrà evitata.
Butto il non averla chiusa. Forse l’espressione non è quella adatta, perchè alla fine dei conti la Ternana l’ha chiusa, la partita; quello che non ha fatto, però, è stato evitare di soffrire più del necessario. I rossoverdi si sono complicati la vita da soli, non sono riusciti a gestire il vantaggio senza andare in apprensione; situazione comprensibile vista la delicatezza della partita e vista l’età media in campo, ma in fututo siamo certi che impareremo a non metterci da soli i bastoni fra le ruote, per essere certi di portare a casa il massimo risultato.
Butto lo stadio vuoto. In realtà il rovescio della medaglia sarebbe dovuto finire negli aspetti positivi della giornata, come “tengo chi era allo stadio”; siccome, però, le cose da tenere e buttare sono solo tre, eccoci qua. Butto chi non era allo stadio perchè, purtroppo, ha perso una bella partita, l’occasiobe di assistere ad una vittoria sudata, sofferta ma certamente meritata; chi c’era se la ricorderà sicuramente.

Marina Ferretti

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