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Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Ternana-Pisa

La prima al Liberati è andata, ed è andata bene, con la Ternana che si porta a casa tre punti, meritati sul campo e probabilmente meritati anche prima di giocarsela, ma inutile rivangare il passato. Una partita dalle due facce, quella dei rossoverdi, con luci ed ombre, con cose, come di consueto, da tenere e altre da buttare. 

Tengo i tre punti. Scontato? Forse, ma non era affatto scontato che riuscissimo a portarli a casa e metterli in cassaforte. Non lo era per il brutto inizio al Tombolato, per l’entusiasmo di un Pisa arrivato a Terni dopo una vittoria inattesa conquistata contro il Novara, non lo era per il numero di indisponibili in casa rossoverde. Invece la Ternana ci è riuscita, aiutata dall’espulsione, sicuramente, dal rigore, ma l’importnate, lo aveva detto anche Carbone ieri, era fare punti, essere cinici, e le Fere lo sono state. Tre punti che ci fanno abbandonare il fondo della classifica, che danno morale alla squadra e alla piazza, che danno certamente una spinta all’inizio di questa stagione. Prendiamoceli e mettiamoli via.

Tengo il gol di Avenatti. E’ arrivato su rigore, dirà qualcuno, ma sappiamo tutti quanto potrebbe valere una rete del genre, quella che decide l’incontro, per un giocatore come Felipe. Un rigore battuto con rabbia e precisione, l’abbraccio con Carbone, l’esultanza coi compagni, sempre così vorremmo vedere Avenatti, anzi, sempre in crescendo. L’augurio, per lui e per noi, è che questa sia solo la sveglia, la prima di una lunga serie di reti gonfiate.

Tengo il primo tempo. Diciamocelo sinceramente, se la prima frazione fosse finita sul 2-0 non ci sarebbe stato nulla da ridire, anzi, probabilmente sarebbe stato il risultato giusto. Complice il rigore, il rosso e un Pisa che non ha saputo rispondere subito, il primo tempo è stato quasi un assolo rossoverde. Il merito, ovviamente, è di quelli che stavano in campo, di una difesa attenta e quasi mai impegnata, di un centrocampo che ha saputo dividersi bene fra il compito di difendere e quello di impostare, e di un attacco che ha creato qualche bel problema agli avversari. Insomma, si è visto impegno e soprattutto alcuni passi avanti, importanti, rispetto a Cittadella. Non molliamo.

Butto il secondo tempo. L’altra faccia della medaglia, per un primo tempo ben giocato, una seconda frazione in cui non abbiamo chiuso una partita che sarebbe dovuta finire senza troppi patemi. E’ subentrata forse la stanchezza, di una squadra non ancora nella condizione migliore, ma abbiamo sofferto troppo le iniziative del Pisa, un Pisa che non avrebbe dovuto più metterci paura. Dobbiamo migliorare, e non rischiare di concedere agli avversari di riaprire una partita chiusa.

Butto il gol preso. Per fortuna era un gol in fuorigioco, e per fortuna la terna arbitrale se ne è accorta, forse prima di noi tutti, ma quel gol avrebbe potuto farci davvero molto male. Una momento di distrazione generale, un momento di ombra che avrebbe potuto costare ben due punti, che avrebbe potuto restituire fiducia al Pisa e, contemporaneamente, avrebbe potuto gettare la Ternana nelle insicurezze. Vale il discorso di cui sopra: mai concedere ad un avversario di riaprire una partita già chiusa. 

Butto chi non é venuto. Tanto di cappello ai 5500 che erano al Liberati, ma con il biglietto a un euro e il ricavato devoluto alle popolazioni terremotate, forse, ci si aspettava qualcosa in più. Complice la falsa partenza del Tombolato e un’estate travagliata, si è rimasti un po’ al di sotto delle aspettative; chi c’era, comunque, si è fatto sentire, ed è stato bello vedere lo stadio un po’ più pieno. Pensate se fossimo arrivati a 8000…

Marina Ferretti

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