Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Ternana-Pro Vercelli
Tengo la reazione. La Ternana non era al 100% ieri sera, alcuni giocatori scesi in campo non avrebbero potuto dare più di quello che hanno dato, e se a questo aggiungiamo l'assenza importante di Gonzalez al centro della difesa, Coppola pronto solo per la panchina e Janse squalificato, ecco che la situazione appare nella sua interezza. Nonostante ciò si passa in vantaggio, con il quinto gol di Federico Furlan, ma da lì tutta salita: la Pro rimonta, pareggia e un minuto dopo addirittura passa in vantaggio. La bravura della Ternana? Non mollare, anzi, reagire subito, cercare di andare a trovare il pareggio, e poi chissà, qualcosa in più. Il 2-2 è arrivato, il gol vittoria no, ma non per questo i rossoverdi hanno smesso di provarci, e questa è certamente una buona base.
Tengo la classifica che si muove. A tutti quanti, senza dubbio, sarebbe piaciuto di più stare a parlare di una vittoria, dei 3 punti che con buona probabilità avrebbero di fatto chiuso il discorso salvezza per quest'anno, ma anche il pareggio arrivato ieri sera, in fin dei conti, non è disutile. Al contrario, grazie alla complicità degli altri risultati, la Ternana si piazza in solitaria al 12esimo posto, con sei lunghezze sulla zona playout a cinque partite dalla fine: un bottino che francamente si potrebbe sciupare soltanto con un suicidio. La classifica si muove, e questo fa bene anche per il morale.
Tengo il ritorno di Gigi Vitale. E' sempre bello rivedere in campo un giocatore dopo un intervento chirurgico, soprattutto se la sua prestazione è convincente, e quella di Gigi lo è stata. Il capitano rossoverde ha giocato i suoi primi 90 minuti dopo l'operazione al menisco e ha dimostarto che, seppure stringendo i denti nel finale come prevedibile, il suo apporto alla causa può darlo eccome. Sua la realizzazione dal dischetto sul rigore guadagnato da Troianiello, sua la freddezza di mettere in rete un pallone tanto importante. Bentornato Gigi!
Butto il blackout. Dopo il gol del vantaggio di Furlan per i rossoverdi si è spenta la luce, e in due minuti il rischio di buttare via una partita è diventato davvero troppo concreto, ma anche troppo brutto per essere vero. Probabilmente gli acciacchi fisici si sono fatti sentire, e magari le motivazioni degli avversari erano più forti delle nostre, data la loro prossimità alle zone della retrocessione, fatto sta che per due minuti la Ternana si è spenta. La bravura, come dicevamo prima, è stata quella di riaccendersi immediatamente, ma nel finale di campionato queste assenze si dovrebbero evitare.
Butto l'altalena. Di fatto in questo campionato non siamo mai scesi dalle montagne russe, una partita buona, una meno buona, tre punti, zero punti, una vittoria, una sconfitta… Forse, però, mai come ieri sera l'ottovolante si è messo in luce in tutte le sue acrobazie durante 90 minuti. Un inizio di primo tempo buono, poi i rossoverdi sono calati, per poi riprendersi prima dell'intervallo, dopo il quale sono tornati in campo col piglio giusti, per spegnersi nel mezzo e tornare all'arrembaggio nella parte finale; insomma, un vero e proprio su e giù di emozioni. La Ternana non è per i cuori deboli.
Butto il poco pubblico. Nonostante la partita fosse importante, nonostante il tempo fosse clemente, al Liberati c'erano soltanto 3146 persone, abbonati compresi, davvero troppo pochi per una piazza come Terni. Le attenuanti del caso vanno prese in considerazione, ma probabilmente va fatto qualcosa di più per venirsi incontro, per invogliare i tifosi a venire allo stadio e per ammorbidire un po' tutte le posizioni, perchè una squadra ha sempre bisogno del suo pubblico.