Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Trapani-Ternana
Tengo la rimonta. Anche se momentanea, da inizio stagione non avevamo mai assistito ad una rimonta completa da parte della Ternana; una volta andati sotto di un gol, il più che era stato possibile fare, è sempre stato pareggiare il conto, come è accaduto con Spezia, Perugia e Latina. Ieri sera, invece, grazie alla grinta, alla spinta e alla voglia di tutti i giocatori in campo e in panchina di fare bene, di portare a casa il bottino pieno, finalmente i rossoverdi ci hanno fatto vedere come si ribalta una partita, anche in un momento delicato come questo, anche contro una squadra che gioca in casa e deve vincere, proprio come te. Peccato solo essere stati riagganciati allo scadere.
Tengo Avenatti-La Gumina. Forse è questa la soluzione cercata da Carbone per risolvere l'anemia offensiva, i primi segnali erano arrivati anche in occasione della sfortunata partita casalinga contro l'Hellas, ma ieri sera ne abbiamo avuto una piccola conferma. Giocare con due punte di ruolo fa bene alla squadra, fa bene soprattutto a Falletti che, muobìvendosi alle loro spalle, trova spesso e volentieri il modo di infilarsi in area, ma ancor di più fa bene a Felipe e Antonino: un gol da fuoriclasse per l'uruguaiano, il primo in cadetteria per il giovane di Capaci. Insomma, l'idea di schierarli insieme potrebbe produrre buoni risultati.
Tengo la duttilità di Martin Valjent. Non me ne vogliano tutti gli altri, ma è encomiabile l'impegno che profonde Martin in ogni occasione, anche quando si trova a giocare in un ruolo non suo, anzi, forse soprattutto in questo caso: dove non può arrivare con l'esperienza acquisita, arriva con lo sforzo e la dedizione. Ieri ha dimostrato ancora una volta che, pur non essendo un terzino e pur preferendo giocare al centro della difesa, la sua duttilità è sempre a disposizione di squadra e allenatore, il suo attaccamento alla causa è forte e serio. Non esente da qualche sbavatura, certamente, ma Martin è davvero un jolly con pochi eguali.
Butto i dubbi. Potremmo parlarne per giorni, forse anche anni, ma ci sono almeno due episodi che ieri sera hanno lasciato più di qualche dubbio: il rigore concesso al Trapani allo scadere, e il gol annullato a Falletti. Ancora episodi, ancora episodi che condizionano la partita, e se è vero che avremmo dovuto chiuderla prima, è altrettanto vero che nel calcio tutto conta, e se tutto avesse girato nel migliore dei modi, a questo punto staremmo parlando di una grande vittoria. Forse un pizzico di attenzione in più, da parte di tutti, non sarebbe stato disdegnato.
Butto le partite aperte. Sia ben chiaro, sono bellissime le sfide combattute sino all'ultimo minuto, danno quel pizzico di adrenalina che ti fa sentire la vita scorrere nelle vene; sono bellissime, ma se puoi chiuderle prima della fine è meglio. La Ternana, con un poco più di concretezza, ieri sera avrebbe portato via tre punti, e in rimonta, da uno stadio ostico e contro una squadra che, nonostante il non esaltante calcio che ci ha fatto vedere, ha dimostrato di non volere e non potere mollare. Queste partite vanno vinte e, una volta fatto un gol più dell'avversario, vanno chiuse: non lo abbiamo fatto, e ne abbiamo pagato le conseguenze, certamente troppo amare per quanto si è potuto vedere.
Butto la classifica. Se le posizioni in classifica e i punti rispecchiassero davvero il gioco espresso in campo, la Ternana certamente non sarebbe la terzultima forza del campionato, ma navigherebbe tranquillamente nelle zone di media posizione. Anche ieri, per il gioco messo sul sintetico di Erice, e per le occasioni create e poi non concretizzate, per fretta, per testardagine e per tanta sfortuna, i rossoverdi avrebbero meritato una sorte ben migliore; e invece, eccoci ancora lì, in coda. In coda, ma sempre vicini agli altri, con la consapevolezza che prima o poi la ruota girerà anche per noi.