Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Virtus Entella-Ternana

Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Virtus Entella-Ternana

Tengo la reazione. Non era semplice in trasferta, sul campo di una squadra solida come l’Entella, sotto per 2-0 nel secondo tempo, riuscire a riacchiappare la partita: ieri la Ternana lo ha fatto. In pochissimi minuti, per di più, dando l’impressione di poterla anche vincere, di poter compiere una rimonta completa. Non era semplice, ma quando i rossoverdi hanno capito che ce l’avrebbero potuta fare e che avrebbero potuto crederci, tutto è cambiato, nonostante la prestazione dignitosa già dai primi minuti di gioco.
Tengo il primo rigore. Com’è strano il destino, vero? Il primo calcio di rigore dello scorso campionato è arrivato in casa, sempre contro l’Entella e sempre con Chiffi impegnato nell’arbitraggio; quest’anno, per il primo calcio dagli undici metri, è cambiata soltanto la location, ma gli interpteti principali rimangono quelli. E cosí non siamo più a quota zero rigori, ma ieri un brivido lungo la schiena ci è passato un po’ a tutti: e se non entra? Per fortuna ci ha pensato Fabio Ceravolo, che ha insaccato la palla alle spalle di Iacobucci, consegnando un punto d’oro alla Ternana e regalandosi un’altra bella doppietta.
Tengo il rigore parato. Del rigore concesso agli avversari ne parleremo poi, ma certamente la parata di Luca Mazzoni è da stratenere. Se il rigore parato ad Avellino aveva lasciato il dubbio che magari fosse anche stato tirato non bene, la parata di ieri porta solo la firma del portiere rossoverde, che intuisce la direzione, si allunga e la caccia in calcio d’angolo: tu chiamale, se vuoi, emozioni.
Butto la doccia gelata dei gol. Entrambi arrivati nei primi minuti del primo e del secondo tempo, il primo addirittura con la sfortunata deviazione di Meccariello, i due gol dei liguri sembravano aver messo la parola fine sulla partita di ieri, nonostante la sfida fosse stata combattuta sin dall’inizio. Fortunatamente la Ternana alla lunga è uscita, e ha saputo riaddrizzare quella che pareva una pratica chiusa, fatto per nulla scontato, dal momento che mai abbiamo rimontato due reti di scarto in questa stagione.
Butto il rigore concesso all’Entella. Dal vivo non era sembrato rigore, dalle immagini riprese dalla televisione è arrivata la conferma che il contatto Gondo-Pellizzer c’è, è vero, ma viene iniziato dal biancoceleste quando strattona la maglia dell’ivoriano, che poi inevitabilmente gli inciampa addosso. Insomma, se non si fischia il fallo subito da Gondo, quantomeno si dovrebbe lasciar correre sul successivo contatto. Anche perchè, concedere un rigore del genere a quel punto della partita avrebbe potuto condizionare un’intera partita, e oggi staremmo a parlare di ben altro. Per fortuna c’è Mazzoni…
Butto le proteste in campo. Il calcio è un gioco, lo dicevamo anche la scorsa settimana, e come tutti i giochi ha dei trucchetti per innervosire l’avvversario; nel finale di partira, i liguri hanno scoperto davvero bene come usarli. Tante polemiche, tante perditr di tempo per protestare su ogni singola decisione arbitrale, su ogni angolo: fa parte del gioco, ma si sa che il gioco è bello quando dura poco.