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TRT – Bandecchi a tutto campo tra campionato, Gallo e coronavirus

Stefano Bandecchi non è mai banale. Lo ha confermato nella lunga intervista andata in onda a Notte Rossoverde, la trasmissione di TeleTerni condotta da Ivano Mari. Il numero uno della Ternana ha parlato a tutto campo, senza peli sulla lingua e giri di parole, della situazione attuale, delle prospettive per il calcio italiano, della Ternana e dei ternani. 

Di seguito un estratto della lunga intervista che è possibile vedere integralmente nel riquadro alla fine del testo. 

Quali saranno i tempi di recupero secondo lei?

“Penso che si giocheranno i playoff e lo capiremo tra breve. Se staremo chiusi nelle nostre case fino al 24 di Aprile, non penso che potremo andare a giocare il primo Maggio. Per me a Marzo non ci saranno le condizioni per far giocare in sicurezza gli atleti. Spero ci siano a Giugno. Se non sarà possibile vi dico cosa penso e già so che qualcuno si arrabbierà. Nel nostro girone la Reggina promossa in B, tanto lo è già da tempo e chi è ultimo retrocede tanto è già staccato. Poi i playoff. Bene delle 24 squadre impegnate se ne sorteggia una che va a fare la quarta promossa. Basta. Non ci sono altre soluzioni. Se invece a Giugno si potranno giocare i playoff giocheremo. Sull’ipotesi di bloccare le retrocessioni dalla B alla C ho qualche dubbio anche perché se si promuove qualcuno è giusto bocciarne altri. Altrimenti si darebbe il via ad una serie di cause infinite. Ho letto che il danno per la C si aggirerebbe dai 20 agli 80 milioni. Io non lo vedo. Anzi, a Marzo sono felice perché manderò a Terni solo 650 mila euro e avrò finito con le spese mentre solitamente invio qualcosa come un milione circa. Io tutti questi soldi non so da dove escano fuori. Per me è una cazzata. La serie B che a me già non piace per via della faccenda ripescaggio che ci ha penalizzato visto che il nostro è stato l’unico anno in cui non si sono fatti i ripescaggi. Ora mi vengono a dire che nessuno scenderà?”.

Qual’è il suo pensiero principale in questo momento?

“Devo mandare avanti le aziende per pagare i miei dipendenti e tra questi metto, chiaramente, quelli della Ternana. Però un giocatore che guadagna 20mila euro al mese muore meno di fame di un dirigente che ne prende 1.500. Qui ognuno deve mettersi le mani in tasca. Lo Stato se vuole supportare questo mondo deve fare le cose semplice: dividere per 10 le spese complessive dei calciatori e mettere i soldi sul piatto. Lo Stato deve decidere non di spostare la contribuzione perché non mi cambia nulla ma mettere mano al portafoglio e levare una serie di contributi. Se poi i giocatori rinunceranno ad una parte degli ingaggi avremo risolto il problema. Una cosa è certa se non ci dovessero essere degli aiuti seri il prossimo anno il campionato di C sarà composto da 20 squadre perché non ce ne sono tanti disposti a metterci nuovamente i soldini".

Donazione quota-parte degli abbonamenti, si aspettava questa risposta da parte dei ternani?

“Si perché i ternani sono persone di cuore, abituate ad essere solidali e a lavorare. Il ternano è capace d’incazzarti con te oggi ma domani di darti una pacca sulla spalla e darti coraggio. Se in Italia ci fossero più ternani e meno italiani l’Italia sarebbe migliore”.

Ha proposto tre volti di Bandecchi su Instagram: prima ha fatto l’arrabbiato, poi l’accondiscendete con l’allenatore ed infine è stato arrabbiato con l’allenatore e il direttore sportivo. Ultima fase che si è conclusa presto visto lo scoppiare della crisi coronavirus…

“Sono entrato perché volevo capire come funzionava. Ho due telefoni: quello che uso sempre e quello d’ufficio. A Natale avevo 60 follower. Per scommessa ho iniziato a giocare. Il gioco però è durato pochissimo perché la squadra ha iniziato a farmi incazzare e così ho iniziato a parlare da tifoso. Poi Gallo e Leone hanno iniziato a discutere e io ho iniziato a dire qualcosa ad entrambi ma non hanno capito. Così siamo arrivati alla fase finale. Io sono ancora convinto di avere una squadra eccezionale, dei ragazzi fantastici, che possono darci grandi soddisfazioni, che Gallo è una persona molto in gamba, sono convinto che Leone ha creato una squadrra vincente e che io e Tagliavento rappresentiamo il giusto collegamento per una squadra vincente. Se non avessimo avuto quel mesetto e mezzo negativo ci staremmo giocando un campionato diverso. Però ancora ora, se si riprendesse domani mattina non sono convinto che saremo tra quelli che perderebbero facilmente. Abbiamo da giocarci ancora la Coppa Italia. Trofeo che mi interessa ma dico a tutti di no per scaramanzia. In più Gallo è un bello stratega quando c’è da giocare andata e ritorno. Parliamo poi dei playoff, io sono convinto che faremo bene. Leone ora sta attraversando un momento personalmente difficile, Gallo ha tutta la famiglia a Bergamo. Credo che in questo momento la Ternana è tornata ad essere una squadra, anche moralmente. Se la Ternana dovesse andar fuori al primo turno di playoff sarebbe “pizzicosa” perché non voglio dire parolacce. 

E’ rimasto sorpreso quando Gallo le ha detto che voleva rinunciare al contratto per la prossima stagione?

“Non ho mai visto nessuno nel mondo del calcio di avere questo coraggio. Gallo ha fatto questa scelta dopo che io lo avevo confermato. Non aveva bisogno di dire questa cosa. E’ una mossa che mi ha fatto convincere ancora di più che Gallo è la persona giusta. Lui ora ha grande forza sia quando parla con la squadra che con Leone. Con questa mossa la Ternana è diventata molto più forte”.

Ha mai pensato di licenziarlo?

“Ho pensato di fargli di peggio. Di farlo a pezzi e metterlo nel frigorifero – scherza Bandecchi – ho pensato a molto di peggio, ho fatto delle riflessioni mostruose che non posso ripetere. Quando mi ha detto che andavamo a Monopoli a pareggiare io mi sono chiesto perché? Poi ho visto la partita ed è andata come aveva detto lui. Ricordate il video mentre prendo a pugni il sacco? Bene pensavo fosse Gallo. Scherzo è”.

Vorrebbe una squadra più simile a quello che è il suo carattere o l’impostazione che ha dato Gallo le piace?

“Il mio carattere non si è ancora conosciuto. A livello imprenditoriale sono un uomo molto cinico. Io voglio una squadra cinica, che entra in campo e vuole vincere sempre. Il modo per vincere deve trovarlo. Per me vincere è più importante che partecipare. Voglio una squadra che faccia paura a tutti. Se non vince poi vorrei vedere la gente stare male, prendere a testate il muro perché non ha vinto. La Ternana non l’ha mai avuto questo questo spirito. L’anno prossimo facciamo un corso intensivo in Giappone con i Samurai. Io voglio una squadra di Samurai”.

Ha mai pensato di mollare il calcio e la Ternana?

“Ci ho pensato tutti i giorni che Cristo mette in terra dalla retrocessione ad oggi. Un primo problema l’ho superato. Ora ne abbiamo d’affrontare un altro più importante che si chiama coronavirus. La maglia va oltre il presidente. Il presidente di una squadra a mio avviso deve avere l’ambizione di salire di categoria, di vincere. L’altra notte ho sognato alla festa che potrebbero fare i ternani in caso di ritorno in B e poi alle feste se riuscissi a riportare la squadra anche solo un’ora in A. Comunque, non sapendo come finirà quest’anno, sono convinto che questa squadra con qualche innesto il prossimo sarà competitiva”.

Ritiene di aver speso poco o troppo per quanto ha ottenuto nel calcio?

“Sono disponibile a dare alle persone i soldi che ho investito e vedere cosa riescono a fare. Il calcio non è fatto solo di soldi ma anche e tanto di rapporti. Il calcio è come caricare una cartuccia, se hai fortuna trovi quella che va bene sennò no. Il calcio è imprevedibilità, non a caso tutti gli anni ci sono risultati clamorosi”.

Perché ha comprato la Ternana?

“La verità non sarà mai capita da nessuno. E’ particolare, non si può dire. Avevo un amico, il signor Pochesci. Non aveva avuto modo di esprimersi. A quel tempo avevo il Fondi e aveva dimostrato determinate situazioni. Venne fuori la situazione della Ternana. L’ho presa perché voleva vedere cosa sapeva fare Pochesci. Gli ho dato le chiavi. Io per i soldi non litigherò mai perché non sono una priorità. Per questo finché ci sarà questa guerra i miei soldi saranno per il mio popolo che oggi sono i ternani. 

Il team formato da Tagliavento, Leone e Gallo può fare al suo caso?

“Nel calcio bisogna essere pronti a cambiare in qualunque momento. In questo momento sono il team giusto. Oggi la Ternana è una squadra che può pensare di avere un cammino lungo e positivo. Camminando nel modo giusto e facendo meno errori noi andremo anche in Champions. Ho voluto saltare la Serie A di proposito eh. Perdere ci sta ma a me fa incazzà sapere che c’è un altro presidente che sa lavorare meglio di me”.

Ternananews Redazione

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