Che non fosse il giorno dell’Armageddon, forse era chiaro sin da domenica sera, visto che le dichiarazioni di Bandecchi, per sua stessa ammissione, srvivano soltanto per caricare la squadra, per scuotere l’ambiente e per sfogarsi rispetto a una situazione (e una partita) che non gli era piaciuta.
Il giorno dell’incontro è servito per ribadire questi concetti. Vis a vis, sensa filtri e senza elucubrazioni mentali, che spesso fanno più male che bene. Dirsi, senza secondi fini, esattamente quello che si pensa. E la foto dei sorrisi non è una fake news, ma esattamente il clima che si è respirato a Roma, dopo la riunione.
Anzi, dopo le riunioni. Perché Bandecchi non ha incontrato solo i presenti (Tagliavento, Leone, Gallo, Chiappara, Mammarella e Defendi) tutti insieme. Ma ha anche voluto parlare da solo prima con dirigenza e staff (quindi senza giocatori) poi con tutti singolarmente. Per ribadire alcuni concetti (ampiamente espressi in pubblico) e per mettere, anche in questo caso, le persone nella miglior condizione possibile. Per essere franchi fino in fondo. E non c’è bisogno di comunicati o di dichiarazioni ufficiali da parte della società. La situazione non lo richiede.
Il “caso” è stato più mediatico che concreto. La Ternana, tutta la Ternana, vuole la stessa cosa. Vincere, se possibile. E se non possibile arrivarci il più vicino possibile. Finora è indubbio che sia stato fatto un buon lavoro, ma il patron ha spinto tutti a dare di più. A provare a dare di più. A voler vincere tutte le partite, magari senza riuscirci. Ma con l’obiettivo di fare il filotto. Una voglia, la stessa che ha dimostrato sempre di avere Bandecchi, che potrebbe fare la differenza.
E il concetto sottolineato è stato molto chiaro e allo stesso tempo molto forte. Questo è il gruppo di lavoro che Bandecchi vuole spronare. La critica o lo sfogo deve essere vissuto come uno sprone per far meglio. Non è mai stato messo in discussione il lavoro di nessuno. Fiducia incondizionata a tutti.
Questo non significa che la chiacchierata sia stata sempre serena con the e biscotti. Posizioni ferme, magari qualche urlo. Ma chiarimento su tutta la linea sincero. Sgombrato campo da equivoci, da interpretazioni. Da parte di tutti: chiarezza innanzi tutto. E obiettivo comune. La Ternana non si è rinsaldata, perché non c’era la crepa. Ma è compatta. Pronta per il rush finale del girone di andata. La Reggina è lassù, ma la Ternana non mollerà. Non di spirito.
Bandecchi ha dimostrato di conoscere le linee guida di un’azienda. Ha rivendicato la propria possibilità di critica. Ma ha ribadito la piena fiducia a tutti, entrando anche nel dettaglio di quelle sfumature che possono fare la differenza in un campionato. Quel famoso centimetro di Al Pacino, in “Ogni maledetta domenica”, quel centimetro che un poco alla volta fa la differenza, la linea di confine fra la sconfitta e la vittoria, fra il paradiso e l’inferno. Ecco l’inferno la Ternana lo vuole lasciare il prima possibile. Centimetro dopo centimetro.
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