Un po’ difensore, un po’ mediano: la strana vita dell’equilibrista Valjent

Un po’ difensore, un po’ mediano: la strana vita dell’equilibrista Valjent

19 anni lo scorso dicembre ed un futuro da big. Vittorio Cozzella, suo scopritore che è andato fino a Dubnica, in Slovacchia, a prenderlo dice di lui:”Mi fa impazzire.E’ un gioiello che oggi è Terni, ma ha un futuro in un grande club“. Di chi stiamo parlando? Ovviamente di Martin Valjent. 

Fuori dal campo non si sente mai parlare di lui, ma in campo siamo certi ne sentiremo parlare a lungo. Dopo un arrivo in sordina nella stagione 2013 nella quale Valjent ha collezionato solo 9 presenze, quest’anno complice il nuovo schieramento con la difesa a 3 ed i tanti infortuni dei suoi compagni, lo slovacco ha collezionato ben 22 presenze in serie B, imponendosi come un giocatore imprescindibile per la sua puntualità nelle chiusure difensive, per la sua serietà in campo, atipica per un giocatore così giovane, ma anche, e soprattutto, per la sua duttilità che lo rende in grado di oscillare tra la posizione di difensore di destra nella difesa a 3 e quella di interno, sempre di destra, nel centrocampo a rombo con incarichi di fluidificante in fase di transizione. Martin non è uno di quei giocatori che va in copertina. Non segna gol magnifici saltando intere difese o con tiri mirabolanti all’incrocio dei pali, ma è uno di quei giocatori che in una squadra serve perchè dove lo metti, sa stare. Ed anche bene, come dimostra la sua media voto molto vicina al 6,5. Se volessimo dargli un soprannome,  come abbiamo scherzosamente fatto, sarebbe proprio “l’equilibratore”  per la sua capacità di dare equilibrio alla squadra e di permettere, anche a partita in corso, di cambiare modulo adattando lo schieramento tattico alle situazione e Tesser, che di intuizioni a partita in corso se ne intende (vedi il cambio di Falletti contro il Brescia), siamo certi non disprezzerà assolutamente questa dote. 

La Nazionale maggiore, purtroppo solo assaporata senza scendere in campo in match ufficiali per il momento, è stata una prima consacrazione e, se continuerà così, per Valjent “L’equilibratore”  non sarà neanche l’ultima.