"Vado via". Uno sfogo in piena regola: sbatte la porta e saluta, Stefan Popescu. Storia dei primi di ottobre, quando il terzino romeno della Ternana in prestito dal Cagliari – dopo la sfida pareggiata contro l'Avellino – si stufa. Non ne può più: mai una presenza, il campo non lo vede neanche col binocolo, Tesser nelle sue scelte non lo considera. Popescu non gradisce. Vuole la sua occasione, dimostrare quello che vale. E allora si infuria: "Grazie di tutto, ma vado via. Qui non resto più". Nei giorni che precedono la sfida (poi rinviata) con l'Entella, Popescu chiede la risoluzione consensuale del contratto. Che significherebbe lasciare la rosa della Ternana ridotta ancor più all'osso di quanto non lo sia.
Insomma, non ci si poteva permettere di lasciar andare un elemento che per quanto non indispensabile potesse comunque tornare utile. E allora, Tesser prima e il direttore Vittorio Cozzella poi si mettono all'opera. Colloquio faccia a faccia con Popescu, garanzie sulla volontà di testarlo e l'operazione riesce. "Resto qui", Popescu fa retromarcia e si gioca le sue carte. Addirittura, rischia di giocare titolare contro l'Entella, non fosse che il diluvio abbattutosi sulla Liguria in quei giorni provoca il rinvio della gara. Giusto così, naturalmente. Ma la sfortuna continua a bersagliare Popescu.
Che da parte sua non si ferma: in partitella dà sempre il massimo, vuole ritagliarsi uno spazio e lo fa passando anche da una prestazione strepitosa con la Primavera. Segna un gol all'incrocio, fa segnare con un cross splendido e contribuisce a battere l'Avellino junior… con la fascia da capitano (della Primavera) sul braccio. Un segnale.
Fino a che Vitale è squalificato, l'emergenza continua, Russo e Janse sono fuori… e allora, questa sera tocca a lui. Per la prima volta. Esordio stagionale, da titolare, sulla fascia sinistra. Terzino mancino, contro il Carpi, in una partita delicatissima contro una delle squadre più in forma di questa Serie B. Non si troverà di fronte Struna, squalificato: meglio così. Ma rilassarsi è vietatissimo. Non lo farà, Popescu. Voglioso di lottare e di dimostrare il suo valore. Perché questo posto se lo è sudato, dopo aver sbattuto poi riaperto quella porta, estenuato prima e caricato poi. Questa è la Popescu story, dalla risoluzione a titolare. Le migliori favole non possono non avere un lieto fine.
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