Per fortuna che è Natale. Anche se alla squadra non servirà per nulla a rilassarsi: il 27 si va a Brescia. Per fortuna che è Natale, però, perché tra cene, pranzi e regali da scartare, avremo meno modo di pensare.
Pensare adesso alla Ternana è faticoso per due motivi: da un lato perché bisogna spiegarsi una partita come quella di ieri, dall'altro perché la partita di ieri ha lasciato in eredità malumori e strascichi. Il termine più azzeccato, che la lingua italiana sembra aver partorito proprio per definire questa uscita dei rossoverdi, è involuzione. Significa avvolgimento su sé stesso, progressiva regressione a uno stadio di sviluppo precedente. Avete presente la Ternana ammirata contro il Vicenza? Può bastare anche quella vista contro il Como, che nonostante il 4-0 è sembrata meno spettacolare rispetto a due settimane prima. Quella Ternana non può essere la stessa di ieri sera. Perché quella di ieri sera è tornata a uno stadio di sviluppo precedente. A quando dovevamo ancora diventare squadra. E' stata troppo, troppo brutta. Inguardabile. Ha sbagliato tutto, è sembrata anche mal conciata fisicamente, ancora leggera a centrocampo e con giocatori acciaccati, scarichi o fuori ruolo. E' stata troppo, troppo brutta, soprattutto perché ha dato modo al Lanciano di riscoprirsi meno debole di quanto pensava. Per larghi tratti della partita è parso di giocare al Biondi, in Abruzzo. Con i nostri bassi, a subire la manovra avversaria e a giocare di rimessa (sbagliando uno sproposito di passaggi). Forse spiegarsi una partita come quella di ieri non è difficile. Forse i motivi sono quelli ipotizzati: squadra mal conciata fisicamente, ancora leggera a centrocampo e con giocatori acciaccati, scarichi o fuori ruolo, ma anche impaurita e oppressa mentalmente dalla batosta di Cesena. Quindi poco lucida. Questa prestazione ha lasciato malumori e lascerà strascichi, sia per la negatività di quanto s'è visto in campo, sia per i fischi durante e dopo la gara, sia per la nuova sfuriata dell'Amministratore Unico. Insomma se da un lato è andata di lusso grazie a Mazzoni e Falletti – e di solito la Ternana per segnare deve tirare tante volte – dall'altro è un punto che non fa affatto bene.
Per fortuna che è Natale e avremo meno modo di pensare. Poi subito a Brescia per combattere una nuova e difficilissima battaglia. La sfida del Rigamonti ci dirà tanto, tantissimo. Qual è la vera Ternana? Siamo cotti? La strada imboccata dall'Amministratore Unico è giusta?
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