Il diluvio del Liberati si è portato via tutto. La pioggia ha picchiato duro per 90 minuti, come a voler spazzare via l'ennesimo campionato sofferto. Una metafora nella metafora, perché il diluvio del Liberati sembrava voler pulire non solo il campionato sofferto, ma anche il Liberati stesso, infestato dalle dieci sconfitte stagionali. Il diluvio del Liberati si è portato via tutti quei giocatori che dall'anno prossimo troveranno sistemazione altrove. Si è portato via soprattutto il komandante, Attilio Tesser, che sembra destinato a lasciare Terni.
Messa così pare una tragedia, ma non lo è stata. Il campionato sofferto era nei programmi. Perfino in quelli dei più ottimisti. Questi giocatori e questo allenatore non avrebbero potuto far altro che soffrire. Soffrire insieme e provare a portare a casa l'obiettivo della salvezza. E per come si sono messe le cose – infortuni a raffica, arbitraggi penalizzanti, episodi sfortunati – questa salvezza sa di miracolo. Un capolavoro costruito con impegno e serietà, che premia l'attività di uno staff che ha sempre detto di voler onorare la maglia. Un obiettivo anche questo raggiunto, visto che la determinazione non è mai mancata e considerato che la Ternana è uscita indenne dai derby. Attilio Tesser e il suo staff hanno gestito con professionalità ed esperienza una squadra giovane, spesso impaurita e fragile. Si sono saputi adattare alle situazioni e alle avversità, hanno cambiato uomini e moduli pur di arrivare al traguardo. I giocatori, dal canto loro, hanno sempre dato il massimo, pur palesando i limiti sopracitati. E alla fine il risultato è stato ottimo, sia per una questione di classifica (la Ternana chiude dodicesima a 51 punti) sia per il fatto di poter dire di non essere stati inferiori quasi a nessuno, perché le fere se la sono giocata con tutti o quasi.
Ternana- Varese ha riassunto un po' tutto. Ci ha fatto vedere il gioco, che i rossoverdi in casa hanno spesso provato a esprimere senza riuscire a fare punti. Ci ha fatto vedere qualche occasione da rete, quindi ci tornano in mente tutte quelle situazioni in cui quest'anno la palla non è andata dentro. Ci ha fatto vedere i gol, quelli che invece ci hanno fatto gioire soprattutto fuori casa. Infine ci ha fatto vedere una squadra, quella ospite, che è venuta a giocarsi la partita anche se retrocessa, segno che la serie B è un campionato da sudarsi fino in fondo. La Ternana ha saputo sudare, è questa la chiave. Si è salvata con merito, tirando fuori sempre qualcosa per reagire. Non è mai morta, neanche nei momenti più bui.
Il diluvio del Liberati si è portato via tutto. La pioggia ha picchiato duro per 90 minuti, come a voler spazzare via l'ennesimo campionato sofferto. Messa così sembra un tragedia, ma non lo è stata. E' una bella favola. Se c'è una tragedia che il diluvio del Liberati avrebbe dovuto spazzare via è l'approssimatezza con cui è stata costruita la squadra e le condizioni con cui Tesser si è trovato costretto a lavorare. La pioggia ha picchiato duro per 90 minuti, ma di piogge in undici anni ne abbiamo viste a iosa. Per questo non sembra esserci rimedio.
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