Visti dalla curva – Passi avanti rispetto all’ultima uscita. Perché Maresca ha fischiato?
Partiamo da un presupposto. Possiamo discutere fino a Capodanno su come la Ternana abbia o non abbia saputo sfruttare a proprio favore la superiorità numerica. Perché anche se non ha vinto, lo squilibrio s'è visto e i rossoverdi sono andati più volte vicinissimi al gol. Senza rischiare quasi mai di subirlo. Ma non è questo il presupposto. Il presupposto è che la Ternana, questa partita, senza l'ennesimo errore dell'arbitro Maresca l'avrebbe vinta (forse).
Possiamo discutere sulla qualità del gioco, sulla lucidità di manovra, sulle scelte in fase offensiva. Qualche opportunità l'avremmo potuta sfruttare meglio, certo. Non siamo stati neanche fortunati. Ma la Ternana, questa partita, senza l'ennesimo errore di Maresca l'avrebbe vinta (forse). Di sicuro sarebbe passata in vantaggio. Perché l'arbitro ha fermato il gioco prima che la palla finisse in rete? Che cosa ha visto? Non c'era assolutamente nulla da fischiare, Dugandzic non ha commesso fallo. Non può essere fallo quello. Se quello è fallo, dovrebbero esserci cinque rigori a partita, considerando che i difensori vanno sempre a imporsi fisicamente, e in modo lecito, sugli attaccanti. Dovrebbe valere anche il contrario, in questi duelli a due. Se Maresca non si fosse inventato nulla, difficilmente il Brescia sarebbe riuscito a riequilibrare l'incontro con un uomo in meno. E forse la Ternana, che non è stata impeccabile e che non ha stravinto in superiorità numerica (a parole è facile), avrebbe vinto 1-0 in un campo come quello di Brescia, a casa di una delle squadre più forti del campionato.
Che dire invece dell'espulsione? Possiamo discutere a lungo anche di quella, ma qui leggerete che poteva starci. Ecco perché qui avete letto che forse la Ternana l'avrebbe vinta. Non si può entrare così duramente, a forbice. Non si può. Né al decimo minuto né all'ottantesimo, non conta quando. Non si può chiudere le gambe a tenaglia, in quel modo, se la palla è ormai lontana. Perché si rischia di vedere un altro brutto infortunio, dopo quello di Dessena. Giallo sarebbe stato poco, quanti gialli abbiamo rimediato per molto meno? L'arancione non esiste. Ecco perché il rosso poteva starci, con buona pace del Brescia, dei bresciani e delle testate giornalistiche che gridano allo scandalo. Quale scandalo?
Il punto di Brescia, alla fine, è positivo se paragonato a quello conquistato contro il Lanciano. Si può condivedere o meno quanto letto qui, ma alla fine non è un pareggio da buttare. I passi in avanti rispetto all'ultima uscita sono tangibili. Se non altro per il calibro dell'avversaria.