Zampagna: “Ternana, fai il minimo: si aiutino gli operai! Sfilerò in corteo, devo tutto alle acciaierie”

C'è una vicenda speciale, legata agli acciai a cui la ThyssenKrupp vorrebbe rinunciare così a cuor leggero. È quella di Riccardo Zampagna, ternano fino al midollo, attaccante di grande talento che ha appeso le scarpe al chiodo nel 2010 dopo aver militato per anni, tra Atalanta e Messina, anche in Serie A. E ovviamente, nella Ternana. Zampagna, un calciatore dichiaratamente e orgogliosamente di sinistra, un'autentica rarità. Che parla dell'argomento all'Huffington Post.

“Che devo dire?”, sbotta. “Le acciaierie mi hanno dato da mangiare. Mio padre c'è morto, a forza di lavorare alle acciaierie. Si è preso un tumore con l'amianto, e non è stato il solo”. I gesti dei giocatori della Ternana e dei tifosi del Perugia, dice, “sono apprezzabili, per carità. Ma mi paiono il minimo. Questo dell'Ast è un problema grande. Una situazione che va avanti da dieci anni. Le responsabilità dell'azienda e della politica sono molte, le dinamiche sono pure poco chiare. Ma alla fine a pagare sono sempre gli operai”.

Come molti, da queste parti, Zampagna pensa che il governo italiano potrebbe e dovrebbe fare di più. “Ma certo. I tedeschi sanno come farsi rispettare. E noi? Terni non è in Italia, per caso? Sì. E allora si diano una mossa. La solidarietà è bella, ma ci si fa poco. Noi tutti possiamo fare poco. Le chiacchiere se le porta via il vento”.

Alla manifestazione di domani, però, ci sarà. “Penso proprio di sì. Chiuderò il negozio, come tutti. E andrò anche a sfilare in corteo. Manifestare è importante, ci mancherebbe. Il fatto che vengano i vertici nazionali dei sindacati, poi, lo è ancora di più. Ma adesso è il momento dei fatti. Vediamo se chi ha in mano il potere riesce a combinare qualcosa di buono”.