CdS – Mezzo secolo di storia nel fortino rossoverde
Per i tifosi rossoverdi è ormai come una seconda casa, ma forse non tutti conoscono la storia dell’impianto che ospita attualmente le gare della formazione rossoverde. È stato costruito nel 1969, anche se il Comune di Terni e l’ingegner Leopoldo Barruchello (il progettista) lo avevano concepito intorno al 1961. L’amministrazione di allora decise di collocarlo in località San Martino, in quella che allora era una periferia verde della città. Il piano regolatore, che era stato appena approvato, destinava all’impianto un’area di circa 10 ettari. Nel 1962, il sindaco commissionò il progetto all’ingegner Barruchello, quindi nel 1969 furono completati i lavori per la costruzione e lo stadio venne aperto e inaugurato con un’emozionante amichevole tra il club umbro e i brasiliani del Palmeiras.
LA DEDICA. All’impianto fu dato il nome di Libero Liberati, lo sportivo più famoso della città di Terni. Motociclista, campione del mondo della classe 500 nel 1957, morì tragicamente nel 1962 a causa di un incidente stradale in allenamento a Cervara.
IL TEATRO DELLA A. In appena due stagioni, proprio sul manto erboso del nuovo stadio, tra i più belli e curati d’Italia, le Fere conquistarono la serie A nel 1971-72 con Corrado Viciani alla guida. Il Liberati poteva contenere quasi 40 mila spettatori e spesso era pieno in ogni ordine di posto, tanto da diventare quasi un catino ribollente di passione e tifo sfrenato. Quella Ternana non andò fortissimo nella massima serie: il divario con le altre società era troppo netto e i rossoverdi retrocedettero al termine della stagione. Ma in quella successiva fu di nuovo promozione, con Riccomini in panchina.
L’AMPLIAMENTO. L’impianto fu ampliato con la costruzione nel 1974 della curva San Martino. Grazie ai recenti lavori di riqualificazione, Il Liberati ha una capienza a circa 21 mila posti, tutti a sedere secondo le vigenti normative di settore, ottenendo quindi l’omologazione dalla Lega nazionale professionisti di serie A e B