CdS – Ternana, equilibrio per durare
Certe sconfitte insegnano più di molte vittorie. Ma quelle della Ternana rischiano di diventare da manuale del calcio! Se dopo il ko con il Brescia il tecnico delle Fere, Sandro Pochesci, aveva sottolineato con parole di speranza che "solo chi non cade non sa quanto è bello rialzarsi", quello incassato l’altra sera contro il Frosinone al “Benito Stirpe” dovrebbe sollecitare ben altre rilessioni. Anche nell’allenatore capitolino, raro esempio di "self made man" come ha rimarcato lui stesso nella incredibile notte frusinate in un dopo gara in cui il personaggio è emerso a tutto tondo anche oltre le sue idee e la sua filosofia arrembante. "Il mio calcio è questo. Non scenderò mai in campo accontentandomi di un pari». E in effetti è stato coerente al postulato, andando vicino a un clamoroso ribaltone, prima di piegarsi a un avversario comunque di un’altra categoria.
BLITZ E LACRIME. Dopo aver portato la sua bella e pirotecnica Ternana a un passo dall’impresa in terra ciociara, ha dovuto incassare la più amara delle sconfitte facendosi sorprendere dai due cambi di Longo, probabilmente, anche in modo casuale arrivati in campo e subito decisivi con il gol di Citro e l’assist di Matarese per il sigillo definitivo di Camillo Ciano, leader ritrovato. In realtà quello che ha sorpreso di più nell’incrocio comunque non semplice con i giallazzurri di Longo è stata la costanza nell’atteggimento in campo della squadra. Sempre e comunque propositivo, anche quando qualche calcolo razionale di parte avrebbe consigliato di mettere al sicuro il risultato e semmai tentare il colpo del ko con qualche ripartenza meno spericolata e meno esposta alle contro-aggressioni avversarie.
FINALE FATALE. Che alla fine hanno colpito nel segmo e fatto male anche i quasi mille sostenitori neroverdi che hanno sospinto Defendi e compagni davvero increduli dinanzi a una sconfitta evitabile e tutto sommato immeritata. Ovviamente, la squadra ha confermato di seguire il proprio allenatore, ancora al riparo da brutte sorprese, anche se dosare le energie in un campionato estenuante e interminabile come quello di B dovrebbe essere un comportamento obbligato. Soprattutto se vuoi rialzarti e ambire a qualcosa di più di una striminzita salvezza.