I l derby umbro ha il veleno nella coda. E la Ternana ne esce arrabbiatissima. L’incrocio con il Perugia è ancora una volta maledetto per le Fere che in Serie B non vincono addirittura dal 1974. Carretta e compagni dominano nel primo tempo, agevolati dalla timidezza degli ospiti che partono bene, ma poi fanno fatica a esprimersi con quella intensità che occorrerebbe per un match tanto sentito quanto combattuto. E così l’atteggiamento perugino finisce per esaltare lo strapotere fisico dei padroni di casa che imperversano ma concludono poco o mai. Pochesci mette a ferro e fuoco il campo avversario, ma non legge bene la ripresa, corregge (sbagliando) l’assetto e presta inopinatamente il fianco al Perugia già spinto sul punto del tracollo. Breda, dopo aver rischiato di capitolare, non crede ai suoi occhi e gode per un pari che sembra impossibile e invece diventa realtà complice una seconda parte di gara più generosa anche se non il massimo per idee e gioco. L’unica attenuante è un terreno di gioco scivoloso che non ha aiutato chi l’ha preparata per giocarsela palla a terra e in velocità. E così i lanci lunghi per l’ariete Cerri, opportunamente sganciato a inizio secondo tempo, e i tentativi per vie esterne, alla fine, premiano il tecnico trevigiano che rimedia il pari, annullando il rigore trasformato da Montalto nel primo tempo con un altro rigore al 92’ che Di Carmine realizza fissando l’1-1, ma contestatissimo. Il vantaggio della Ternana era nato da un’incursione di Carretta a sinistra con un assist sul secondo palo per Tiscione: la palla carambola sul braccio aperto di Del Prete e l’arbitro non può non assegnare il penalty. Montalto non sbaglia con una botta fortissima alla sinistra di Rosati che intuisce ma non ci arriva. Il portiere perugino evita il raddoppio appena 4’ dopo quando vola a intercettare il bolide dal limite di Valjent destinato all’incrocio.
RIPRESA. Dopo aver consegnato la gara alla Ternana nel primo tempo e sofferto l’aggressività della compagine di Pochesci, Breda cambia in avvio di ripresa. Inserisce la fisicità di Cerri in attacco accanto a Di Carmine e abbassando Han dietro le due punte. Qualcosa in più si vede soprattutto quando il Perugia attacca per vie esterne e Cerri prova a sgomitare per far salire i suoi. Da un corpo a corpo dell’ex cagliaritano con la difesa di casa nasce la punizione che fa tremare la Ternana (8’ st): il colpo sotto di Colombatto è destinato all’angolo alto alla destra di Plizzari, ma la sfera finisce di pochissimo a lato. I perugini replicano con una ripartenza alimentata da Cerri in ripiegamento difensivo e poi da Colombatto per Di Carmine che manda Pajac alla battuta. Plizzari è prontissimo a evitare il pari. Un contatto tra Gasparetto e Cerri regala agli ospiti un’altra punizione dal limite: nulla di fatto. Il Perugia cerca di sfondare con palle lunghe, ma è a sinistra che costruisce l’occasione della vita: palla al centro per Di Carmine che di testa sfiora il pari. Poi è Terrani, innescato da Cerri, a obbligare il baby portiere milanista al miracolo. Ma l’arbitro vede un contatto tra Vitiello e lo stesso perugino e assegna il secondo rigore del match. Di Carmine è implacabile alza il dito al cielo mentre la Ternana impreca. Per le Fere il derby resta amaro. I Grifoni strappano il punto, ma per decollare come vorrebbe il presidente Santopadre c’è tantissimo da lavorare!
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