I concetti di gioco innovativi di mister Pochesci (squadra corta e stretta, votata alla riconquista “alta” del pallone, 5-6 elementi impegnati nell’azione offensiva, triangolazioni rapide sullo stretto con “palla avanti e palla dietro”) pagano, perlomeno dalla cintola in su. Discorso analogo per la sua lettura del match, sempre lucida e tempestiva. Quanto alle lacune difensive fotografate dai dati numerici (19 gol al passivo in 9 gare, media 2,11 a partite) sembrano legate al livello tecnico dei componenti del pacchetto arretrato (di media caratura in questa categoria). In ogni caso le Fere lavorano sodo in allenamento per oliare determinati meccanismi. Del resto in una retroguardia completamente rinnovata (al pari degli altri reparti) la coesione tattica si costruisce strada facendo, attraverso esercitazioni accurate e sistematiche come quelle attuate dal trainer romano e dai suoi collaboratori (soprattutto Furlan e Coraggio).
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