“In riferimento alle notizie apparse in questi ultimi giorni su diversi quotidiani cartacei ed online relative ad un mio inserimento nell’organigramma della S.S. Lazio in qualità di D.G. ed in merito ad un mio interesse nel rilevare le quote del Latina Calcio dal tribunale fallimentare smentisco categoricamente tali affermazioni in quanto false, destabilizzanti e destituite di qualsiasi fondamento”. Queste le parole riportate dal Corriere dell'Umbria di Simone Longarini, amministratore unico della Ternana Calcio. Intanto la U.s. Latina Calcio evita (come ampiamente prevedibile) l’estromissione immediata dal torneo cadetto grazie all’esercizio provvisorio concesso dal tribunale pontino alla curatela fallimentare. Pertanto la compagine di mister Vivarini resta in piena corsa per la salvezza, malgrado i punti di penalizzazione (4-5) che potrebbe subire per inadempienze economiche addebitabili alla vecchia proprietà, quella targata Maietta-Aprile (arrivato il primo deferimento, relativo al bimestre settembre-ottobre). Inoltre esiste la spada di Damocle rappresentata dal procedimento aperto dal procuratore federale Pecoraro nei confronti di Maietta (ex presidente), Iuliano (ex allenatore) e Crimi e Bruno (ex giocatori nerazzurri) per violazione dell’articolo uno bis del codice di giustizia sportiva. L’addebito è di aver frequentato Di Silvio (Costantino, detto “Cha Cha”), secondo l’accusa personaggio “organico alla criminalità organizzata”.
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