CdU – Passo indietro di Pochesci sul modulo
Le sconfitte di Chiavari (immeritata) e Bari (giusta ma rocambolesca, vedi traversa colpita da Defendi e rigore sbagliato da Albadoro) lasciano presagire la rinuncia (probabilmente solo momentanea) al 3-3-3-1. Eppure contro la V. Entella perfino il pareggio sarebbe andato stretto ai rossoverdi (superiori ai padroni di casa per possesso palla, corner e tiri nello specchio) e contro il Bari il match avrebbe preso una piega diversa senza i sovra-citati episodi. Eppure i 6 gol incassati sono addebitabili a grossolani errori individuali, non riconducibili a questioni di natura tattica. Eppure la Ternana coraggiosa e propositiva ammirata per 75 minuti nella trasferta ligure e per oltre 30 (fase iniziale di entrambe le frazioni) in quella pugliese meriterebbe altre chances. Tuttavia mister Pochesci (vedi dichiarazioni post-partita al “San Nicola) appare intenzionato ad accantonare (almeno per adesso) un atteggiamento tattico tanto affascinante quanto rischioso, che non causa gli errori dei singoli ma forse rende più difficile porre rimedio agli stessi (vedi uno contro uno sistematico in marcatura). In ogni caso è doverosa una precisazione. Il passo indietro del tecnico romano è condivisibile (perlomeno per diminuire la pressione psicologica sui difensori) ma finora la tanto criticata “trazione anteriore” delle Fere (difesa a tre senza quinti di centrocampo, mediana a tre e tris di rifinitori a ridosso del centravanti) riguarda soltanto le 2 sovra-citate partite esterne. Dunque non coinvolge la trasferta di Salerno (modulo 4-2-3-1) e neanche le sfide casalinghe contro Empoli, Cesena e Brescia (modulo 4-3-1-2, lo stesso che probabilmente verrà riproposto domani contro il Venezia). Insomma, parlare di “indietro tutta” sarebbe ingiusto, in quanto si profila il ritorno ad un atteggiamento tattico adottato in 3 delle 6 gare finora disputate.