CdU – Pochesci al lavoro ma la difesa ha limiti strutturali
L’intenso lavoro tattico svolto nelle ultime settimane da mister Pochesci potrebbe produrre qualche effetto positivo. Tuttavia insistere quotidianamente su movimenti e posture individuali e sui movimenti del pacchetto arretrato (come "tenere la linea", come leggere “palle coperte e scoperte”, come gestire corner a sfavore e punizioni laterali contro e così via) può migliorare la situazione ma non modificarla radicalmente in positivo visto il livello (medio-basso rispetto alla categoria) del materiale umano a disposizione. Attenzione, non ci sono marcatori eccelsi in questa B (ivi compresi quelli delle big come Parma, Venezia, Bari, Frosinone, Empoli, Pescara e Palermo). Però esistono retroguardie abituate a giocare insieme da anni e quindi consolidate in determinati meccanismi che quella rossoverde deve invece acquisire in corsa. Il calcio spregiudicato di mister Pochesci sembra un falso problema in quanto il tecnico romano all’occorrenza sa rimodulare la squadra in maniera più prudente (a Frosinone sul 2-2 non ha avuto il tempo di farlo e comunque se Candellone avesse portate in vantaggio le Fere nessuno avrebbe sollevato certe critiche pregiudiziali e strumentali, critiche che un tecnico così preparato non merita affatto). Inoltre la difesa a tre senza i quinti di centrocampo (peraltro utilizzata in partenza soltanto contro V. Entella, Bari e Ascoli) non ha alcuna attinenza con i tanti gol subìto a pacchetto arretrato schierato.