Queste le parole del Corriere dell'Umbria sulla attuale situazione dell Ternana: "Non c’è tregua in casa rossoverde. Anzi, “Non c'è pace fra gli ulivi”. Inevitabile citare il film-manifesto del neorealismo italiano (De Santis, 1950) per fotografare la crisi senza fine della Ternana (10 sconfitte e una vittoria nelle ultime 11 gare, ultimo posto in classifica con 23 punti all’attivo dopo 29 giornate, media punti pari a 0,7 a partita, da retrocessione anticipata).
La crisi devastante delle Fere è (almeno in parte) riconducibile agli errori commessi la scorsa estate dalla dirigenza rossoverde. Vedi mercato “bloccato” e durissimo sfogo di mister Panucci, preludio ad un esonero scontato. Censurabile la società per aver esasperato col proprio inspiegabile immobilismo il tecnico ligure. Forse discutibili (perlomeno per i toni piuttosto accesi) le esternazioni dell’ex trainer del Livorno. E così il 14 agosto, proprio nel giorno del suo quarantacinquesimo compleanno, si insedia in panchina Carbone, con l’inusuale ruolo di “manager all’inglese”. Il tecnico calabrese (privo di interlocutori al di fuori del suo staff, vista l’assenza di un direttore sportivo) se la cava egregiamente fino a metà dicembre, evidenziando una idea di calcio coraggiosa e propositiva e conquistando risultati discreti(20 punti dopo il pareggio di Carpi alla diciottesima giornata) malgrado una rosa incompleta e giovanissima. Poi, all’improvviso, il meccanismo si inceppa e arriva un poker di sconfitte (in casa contro Vicenza e Ascoli e in trasferta contro Spal e Pisa) che determina le sue dimissioni. E qui si apre un interrogativo. Se fossero “reali” ci sarebbe poco da obiettare. Se invece fossero “indotte” (il condizionale è d’obbligo) la tempistica sarebbe discutibile. Perché mai rinunciare al tecnico calabrese dopo avergli affiancato Pagni in qualità di diesse e dopo aver ingaggiato su sua indicazione Diakité, Ledesma, Monachello e Pettinari? In ogni caso tra il primo e il secondo turno del girone di ritorno la squadra viene affidata a Gautieri, che esordisce con la vittoria casalinga contro il Cittadella e saluta l’arrivo di Acquafresca e Rossi, seguiti a metà febbraio da Sissoko. Tutti entusiasti per un mercato di riparazione “grandi firme”, ma qualcuno solleva qualche dubbio circa le condizioni fisiche di alcuni volti nuovi. E (purtroppo) i fatti gli danno ragione. Vedi gli infortuni muscolari di Rossi e Diakitè e l’evidente ritardo di Acquafresca e Sissoko. E così arrivano 6 ko consecutivi (al “Liberati” contro Perugia, Latina e Pro Vercelli e in trasferta contro Spezia, Bari e Verona) che portano ad un altro ennesimo ribaltone in panchina.
Via il tecnico napoletano (media punti pari a 0,43 a partita) e spazio a Liverani, in cerca di rilancio dopo le sfortunate esperienze con Genoa (esonero dopo i 5 punti ottenuti in 7 gare) e Leiton Orient (terza serie inglese, subentrato a dicembre e retrocesso con 16 punti raccolti in 14 partite). Per l’ex laziale impresa salvezza “quasi impossibile”, con almeno 22-23 punti da conquistare tra i 39 a disposizione nelle ultime 13 gare stagionali. Ma provarci è doveroso."
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