CdU – Ternana KO contro il Verona: cause e attenuanti
L'analisi della sconfitta interna della Ternana contro l'Hellas Verona nell'edizione odierna del Corriere dell'Umbria: "Perdere contro la principale favorita per la promozione diretta (reduce da 3 vittorie consecutive contro Avellino, Spal e Frosinone, con 8 gol realizzati e 2 subiti) è accettabile. Soprattutto per una Ternana priva di titolari inamovibili come Zanon (a pieno minutaggio prima del match contro la compagine veneta) e Di Noia (in panchina a Latina ma sempre in campo dal primo minuto nelle altre gare). E se dopo mezzora di sostanziale equilibrio vai sotto a causa di un rigore (sacrosanto) e rimani in dieci per l’espulsione di Meccariello (ingiusta, l’autore del fallo su Souprayen è Valjent, che dovrebbe essere ammonito) e in inferiorità numerica concedi agli avversari bis (destro di Siligardi su errore di Contini, con vano tentativo di chiusura di Valjent) e tris (ingenuo fallo di mani in barriera di La Gumina, secondo penalty e seconda trasformazione dal dischetto di Pazzini) la frittata è fatta. E così a nulla valgono gli accorgimenti tattici adottati durante l’intervallo da mister Carbone, che disegna una squadra equilibrata e capace di non rischiare più nulla in fase difensiva, sebbene poco incisiva in avanti, anche quando si ristabilisce la parità numerica per il rosso (discutibile) rimediato da Maresca. Forse subito dopo l’espulsione di Meccariello il tecnico calabrese avrebbe potuto inserire Sernicola al posto di La Gumina e non di Palumbo, puntando su un accorto 4-3-1-1 (con Defendi, Palumbo e Coppola a centrocampo e Falletti a ridosso di Avenatti) invece di affidarsi ad un temerario 4-3-2 (con Falletti interno sinistro e con La Gumina e Avenatti in avanti). Ma in questo modo sarebbe stati evitati il raddoppio di Siligardi e il secondo rigore di Pazzini (nato da una punizione scaturita da un inutile fallo di Coppola al limite dell’area)? Probabilmente no".