Mister Pochesci potrebbe anche decidere (ipotesi improbabile, ma niente affatto esclusa a priori) di giocare “a specchio” (o quasi) rispetto al 3-5-2 del Novara, riproponendo il 3-5-1-1 di Cittadella, con la difesa a tre formata da Valjent, Gasparetto e Signorini, con Carretta tornante destro “offensivo” e Favalli cursore mancino, con Defendi, Paolucci e Angiulli in mezzo al campo e con Tremolada alle spalle di Montalto. Del resto in questo modo non ci sarebbe alcuna rinuncia al tris di attaccanti, anche se Carretta invece di agire come seconda punta partirebbe da destra per accentrarsi sul “piede forte”. E (almeno sulla carta) Tremolada sarebbe libero di “inventare” a ridosso di Montalto, chiamato a “dare battaglia” nel cuore della retroguardia avversaria. Ovviamente un solo attaccante “di peso” contro gente come Golubovic, Mantovani e Chiosa potrebbe andare in difficoltà, ma talvolta la scelta di non offrire punti di riferimento ai difensori avversari si rivela proficua. E con i quinti di centrocampo, vedi Carretta a destra e Favalli a sinistra, sarebbe più agevole controllare i temibili esterni piemontesi, ossia un attaccante sgusciante come Di Mariano e un fluidificante efficace come Calderoni.