"È arrivata la bufera, è arrivato il temporale", cantava, molti anni fa, Renato Rascel. A non scappare dalla tormenta, nel Verona contestato e in crisi di risultati, è Fabio Pecchia: "Siamo nella tempesta, ma un comandante deve tenere la barra dritta e io non mi tiro indietro", dice il tecnico dell’Hellas. Stasera, nella sfida con la Ternana, il divieto di errori è più perentorio del solito. Il Verona gioca in casa, in quel Bentegodi che, finora, l’ha protetto dalle peggiori mareggiate, contro l’ultima in classifica, mentre le rivali nella corsa alla promozione diretta in Serie A sono tutte impegnate in trasferta.
IN DISCUSSIONE Disarcionato nel giro di poche settimane dai troni cadetti, sorpassato in tromba fino a scendere al quarto posto, l’Hellas è finito nella buriana. Domenica, durante l’allenamento a Peschiera del Garda, 200 tifosi hanno rovesciato contro Pecchia, i giocatori e il d.s. Filippo Fusco insulti e uova. Colpa della china discendente che ha preso il campionato del Verona. Per un terzo della stagione sovrano della B, tanto che si cercavano in galassie persino più distanti di quella in cui brilla Trappist-1, ultima scoperta della Nasa, degli avversari che potessero contendere all’Hellas una promozione considerata già certa a novembre. Il resto è, invece, la storia di 14 partite in progressiva, indecifrabile, fase calante. Attorno a Pecchia hanno cominciato a materializzarsi piste che portano ai nomi di eventuali sostituti, nel caso in cui non dovesse riuscire a risollevare l’Hellas, a cominciare dalla gara con la Ternana, per proseguire, domenica, nel derby del Garda con il Brescia. C’è l’ipotesi che conduce a Edy Reja, che si è visto a Verona, da spettatore, nella partita con la Spal. E poi ecco Guidolin, allenatore che, quando era al Palermo, fu un mentore per Luca Toni. L’ex centravanti, divenuto consigliere d’amministrazione dell’Hellas, ha appena ottenuto l’abilitazione al ruolo di d.s ed è stato affiancato a Fusco. Pecchia assicura: "In discussione mi ci sento sempre, ma avverto la vicinanza di tutta la società. Un allenatore è sempre un uomo solo: deve metterci la faccia, si prende delle responsabilità. La contestazione che c’è stata va letta come un modo per esprimere il dissenso verso i nostri risultati. La accettiamo. Con la Ternana dobbiamo riprendere a fare gol".
ASTINENZA Da 270’ il Verona è a secco di reti, mentre la difesa non riesce a mantenersi a tenuta stagna. Pecchia, nelle ultime giornate, ha variato ripetute soluzioni tattiche, passando dall’abituale 4-3-3 al 4-2-3-1, per fare marcia indietro, riproponendo il tridente e, di seguito, testare, nel primo tempo di Frosinone, un’inedita difesa a tre. Adattamenti necessari per porre rimedio alle carenze dettate dalla contingenza, tra infortuni e squalifiche, e per rielaborare l’assetto di una rosa che non è stata implementata durante il mercato di gennaio. Nella sessione invernale l’Hellas ha rimpiazzato Maresca, che ha risolto il proprio contratto, con Bruno Zuculini, e ha ovviato al mancato recupero di Cherubin e Albertazzi con l’ingaggio, in prestito dal Bologna, di Alex Ferrari. Ma se le voci critiche che rimbalzano attraverso (anche) l’ampio imbuto dei social gli imputano di essere in confusione per il turbinio di moduli adottati, Pecchia replica: "Non cambierò la mia maniera di fare calcio. La partita la voglio sempre fare di là, nella metà campo degli altri. Perché c’è una sola, grande verità: che conta vincere. E noi usciremo da questa situazione".
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