Il derby non condiziona le scelte di Bucchi che ripropone il suo classico 4.3.3., fondato su di un centrocampo tecnico e molto abile nel palleggio, dove Brighi orienta il gioco con una occupazione degli spazi legata non solo all’esperienza, ma anche ad una innata capacità di lettura del gioco. E dove Dezi rappresenta l’inventiva e Ricci la regia, forse non ancora completamente matura ma ricca di qualità. Fondato ancora su di un rinnovato trio d’attacco, dove Guberti si muove con classe soprattutto a sinistra e al centro, mentre Mustacchio, dall’altra parte, porta l’esperienza di un ruolo che al pur bravo Nicastro risultava stretto. A completare il trio un centravanti, Forte, bravissimo sotto porta, anche se ancora in fase di apprendimento per quello che riguarda i movimenti senza palla. Due reparti, centrocampo e attacco, produttivi e tecnici, con l’unica pecca, del reparto di mezzo, nel chiudere gli spazi di fronte alla difesa che, di questo, soffre, per i centrali attenti ma non velocissimi e per gli esterni difensivi bravi soprattutto ad attaccare. Un Grifo dunque molto forte ma con quell’unico problema di cui un giocatore come Falletti potrebbe approfittare.
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