Messaggero – Dalla bandiera all’addio: l’estate di Meccariello

Dall’arrivo in città da ragazzino, ad un addio tormentato. Arrivato scalpitando per guadagnarsi un posto, saluta Terni da capitano. La storia tra Biagio Meccariello e la Ternana comincia quando Vittorio Cozzella lo portò a Terni dall’Andria. Subito in campo, subito prime sbavature d’inesperienza. Ma con l’infortunio di Fabio Pisacane, Toscano tornò ad affidarsi a lui. Lui, che aveva solo bisogno di prendere le misure ad una categoria nuova, rispose a suon di prestazioni. Una rivelazione, questo giovanotto. Ma la sforuna era in agguato a Grosseto: crociato rotto e lungo stop. Il ritorno in campo coincise con un periodo difficile: un anno e mezzo di prestazioni opache. Probabilmente si fecero sentire la paura e i postumi dell’infortunio. Ma una volta superato tutto, eccolo riprendere fiducia e riprendersi il posto in squadra. Prestazioni difensive imperiose, attaccanti avversari annichiliti (chiedere ai vari Caracciolo, Cacia, Dionisi, Caputo e Ardemagni), fino alla fascia di capitano. Poi, mentre stava accingendosi al suo sesto anno in rossoverde, le prime perplessità. Le sirene di mercato, nonostante la nuova società lo dichiari incedibile ("sarà la nostra bandiera, il nostro capitano") e gli sviluppi delle ultime settimane con le dichiarazioni del presidente Stafano Ranucci ("noi puntiamo su di lui, ma lui vuole andare via") ad aprire un vero e proprio caso. Il preludio all’addio che si è materializzato proprio in queste ore.