Messaggero – Foggia, l’avversario alla lavagna

E’ una squadra in salute (domenica ha vinto 2 a 0 ad Ascoli) il Foggia di mister Giovanni Stroppa (Lodi 24-1-68) malgrado le tante vicessitudini societarie di questi ultimi tempi (Negli ultimi giorni sono infatti saltati il direttore sportivo Beppe Di Bari e il direttore generale Giuseppe Colucci). Malgrado tutto il Foggia – ad Ascoli c’erano tremila tifosi rossoneri – conta atualmente 17 punti a monte di 4 gare vinte, 5 perse e 5 pareggiate (I gol fatti sono 25 mentre 31 – peggior difesa del torneo – quelli subiti).

IL SISTEMA DI GIOCO Il Foggia si dispone in campo con il 4-3-3 (Stroppa è un discepolo di Zeman), quindi quattro difensori in linea, tre centrocampisti e tre attaccanti. Il portiere è Enrico Guarna mentre i quattro dietro sono Giuseppe Loiacono a destra e Alessandro Celli a sinistra (il titolare Matteo Rubin è infortunato). La coppia centrale è composta, invece, da Michele Camporese e Tommaso Coletti (Bravo su punizione). A centrocampo il mediano regista è capitan Antonio Vacca mentre i due intermedi sono sul centro sinistra Davide Agazzi e sul centro destra Matteo Fedele o Alberto Gerbo che rientra dopo una giornata di squalifica (il titolare Francesco Deli si è fatto male ad Ascoli). I tre attaccanti sono l’ex Perugia Fabio Mazzeo, in posizione di punta centrale (8 gol in campionato e due in Coppa Italia) con Giacomo Berretta e Cosimo Chirichò esterni offensivi (in ballottaggio c’è anche Nicastro).

LA TATTICA Il Foggia gioca un calcio sfrontato e propositivo (prende tanti gol). Dietro fanno la linea e giocano molto alti. In mezzo al campo cercano senpre il controllo del gioco e fanno molti cambi di fronte. In attacco, invece, l’azione tipica dei rossoneri si basa sul movimento di palla avanti-dietro-avanti e da questa situazione nascono tutte le varianti a cominciare dai tagli convergenti (attacco alla porta) che effettuano le due ali offensive.