Messaggero – Prima la festa poi clima d’alta tensione: tutti i dettagli
Non c’era il pubblico delle grandi occasioni, meno di otto mila paganti. Tuttavia lo spettacolo sugli spalti è stato come al solito da serie A. La Curva Est ha esposto una grande bandiera con la scritta Unico Amore con nel mezzo il Thyrus. La curva Nord, invece, ha sventolato migliaia di palloncini rossoverdi facendo campeggiare l’anno di fondazione della Ternana: 1925. Ma c’è stata anche una Santa Barbara con decine di petardi e bombe carta entrate troppo facilmente. Poi, la verve di Ezio Racioppa, speaker dello stadio, che chiama Brignoli, Brignoccoli, mettendo alcuni inserti musicali goliardici e ricevendo gli applausi di tutto lo stadio quando annuncia che al Liberati è presente Fabio Neri, figlio di Osvaldo, il tifoso scomparso a causa di un malore durante il derby di andata. Applausi anche per i bambini del settore giovanile di Ternana e Perugia che prima della gara hanno giocato una partitella. Tra le autorità c’è il sindaco Leopoldo Di Girolamo, ma anche l’assessore allo sviluppo economico del comune di PerugiaMichele Fioroni. Più in là c’è il sottosegretario al Ministero degli Interni, Giampiero Bocci col prefetto Angela Pagliuca e il procuratore capo Alberto Liguori. Presente, scortatissimo il presidente del Perugia Massimiliano Santopadre (che poi scenderà in campo), manca come al solito Simone Longarini. In tribuna si vedono pure Coppola, Diakitè e Rossi. Si parte, cori incessanti per tutta una partita avara di emozioni fino al gol del perugino Nicastro. Lo spettro della sconfitta si è materializzato con il triplice fischio dell’arbitro. Ed è partita subito violenta la contestazione, con alcuni tifosi in Curva Est che hanno cercato di forzare un cancelletto, senza riuscirvi solo per l’intervento di polizia e carabinieri. Poi, l’attesa fuori degli spogliatoi da parte di trecento ultras arrabbiati, che hanno lanciato almeno due bombe carta e alcuni sassi contro i mezzi dei carabinieri danneggiandoli. Coriminacciosi e niente più, fino a quando il pullman coi giocatori rosoverdi per evitare grane è stato fatto uscire dal retro e passare dalla strada interna fino a sotto la curva Nord. Da qui ha raggiunto il Garden dove è stato organizzato l’incontro con una delegazione di tifosi. Non sono state accettate le scuse dei giocatori, difficile recuperare il rapporto dopo un derby perso così, ma qualcuno pensa già al peggio, la retrocessione. Un boccone che nessuno dei tifosi presenti vuole ingoiare. La tensione è rimasta alta, nessun abbraccio, nessuna stretta di mano. Ognuno per ora per la propria strada. L’obiettivo rimasto è solo quello della salvezza. Nel frattempo il bilancio del lavoro delle forze dell’ordine parla (per ora) di due tifosi denunciati. Uno per parte e sempre per la detenzione di petardi. Nei pressi dello stadio sabato notte è stata fermato un’auto con tre giovani ultras rossoverdi. A bordo avevano decine di petardi, pronti per il derby. Il giorno prima erano stati invece sequestrati mazze e sassi appena depositati vicino al Liberati da un gruppo di giovani che è riuscito a darsi alla fuga.