Mai uguale. Sempre diversa. E con pochi punti fermi. Merito o demerito? L’allenatore Sandro Pochesci ad inizio stagione lo aveva affermato: se dipendesse da lui tutti i calciatori della rosa giocherebbero contemporaneamente.Ma potendoli schierare 14 in ogni partita, ecco che ce ne è qualcuno che spicca per minutaggio, altri per numero di presenze, altri ancora per il buon rapporto gol segnati rispetto al tempo impiegato. Ciò che ne scaturisce è una sorta di minestrone dove ogni calciatore cerca di rappresentare un ingrediente dando di volta in volta un sapore diverso al piatto, praticamente mai identico alla volta precedente. E la pietanza in salsa rossoverde è servita ai commensali che ne assaporano una sempre diversa Virtù o difetto? Considerando la posizione in classifica uno potrebbe rispondere propendendo per il secondo aggettivo; analizzando la qualità delle partite e le poche sconfitte ottenute, potrebbe corrispondere invece ad un pregio. Tutto ciò però conferma che, a prescindere dall’impegno che i calciatori mettono in campo, la squadra continua ad avere i contorni indefiniti.
L'articolo integrale è riportato nell'edizione odierna del Messaggero.
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