Il format del campionato di Serie B torna prepotentemente alla ribalta e annuncia nuove polemiche e aspri contrasti all’orizzonte. Ieri l’Assemblea della società cadette, riunita a Milano, si è compattata attorno a un obiettivo: evitare il ritorno a 22 squadre prospettato in assenza di accordi in Consiglio Federale, e, semmai, arrivare addirittura a 18, qualora si verificassero nuovi forfait. Come quelli che hanno tolto dalla scena importanti società la scorsa estate (Bari, Cesena e Avellino) e nemmeno tanto improbabili. Insomma, laddove non lo consentissero le norme, potrebbero essere i bilanci a fare pulizia e a ripristinare un equilibrio saltato da tempo anche per l’incapacità di riformare i campionati.
L’ESTATE TERRIBILE DEI COCCI. E così una vicenda nata male la scorsa estate dopo i provvedimenti estemporanei del commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, che avevano bloccato i ripescaggi e portato momentaneamente il format a 19 squadre, rischia di finire peggio. Quell’assetto, infatti, era stato fissato addirittura da una decisione del Consiglio di Stato che aveva sconfessato un provvedimento del TAR Lazio che aveva bocciato su tutti i fronti l’operato di Fabbricini aprendo la vicenda a risarcimenti milionari da parte delle cosiddette ricorrenti (Catania, Novara, Siena, Ternana, Pro Vercelli ed Entella). A novembre inoltrato, invece, era prevalso il principio della “cristallizzazione” delle classifiche, ormai immodificabili se non a costo di mettere a repentaglio la regolarità stessa dei campionati. Ma il caso, in attesa di una sentenza nel merito a sezioni unite annunciata per il prossimo anno, è tutt’altro che chiuso. Anzi le schermaglie di queste ultime ore emerse dopo il Consiglio Federale rischiano di riaprirlo con una violenza d’urto che andrebbe invece scongiurata perché un incontro a metà strada sembra la soluzione auspicabile.
BALATA DURO. Intanto, la prima vera opposizione nei confronti del nuovo presidente della Figc Gabriele Gravina arriva proprio dalla Lega B. Il presidente Balata non usa giri di parole e va dritto al cuore del problema: «Vanno confermate le promesse fatte in campagna elettorale, va operata una riduzione efficace dei format dei campionati sin dalla prossima stagione», rimarca il numero uno della cadetteria che ha valutato come un’irritualità la proposta portata in Consiglio federale dalla Lega Pro relativamente al format cadetto a 22 club con effetti immediati anche sulla C, un’evenienza, in realtà, prevista negli stessi comunicati ufficiali firmati da Fabbricini in pieno agosto.
GRAVINA REPLICA. Ovviamente non si è fatta attendere la replica del presidente Gravina, la scorsa estate a capo della Lega Pro e contrario alla modifica del format da 22 a 19 club operata attraverso una modifica delle Norme Noif e non a maggioranze qualificate come prevede lo Statuto proprio per scongiurare incursioni di parte. «Posizioni di contrasto costante non possono trovare alcun riscontro, né presente né futuro – ha sottolineato il massimo dirigente del calcio italiano – L’unica strada per attuare le riforme è quella del confronto politico nella sede competente: il Consiglio federale»
«La proposta non era all’ordine del giorno, l’abbiamo letta sui giornali – ha protestato Balata dopo l’assemblea che ha approvato all’unanimità il bilancio ieri in Lega a Milano -. E’ la commissione sulla riforma dei campionati che dovrebbe fare una sintesi da portare in Consiglio».
SCENARIO. Teoricamente a 22 squadre ma di fatto a 19 dopo il caos dell’estate, la B vuole scendere a 20. In assemblea il 10 o 11 gennaio «prenderemo decisioni importanti da portare in Consiglio», ha dichiarato ancora Balata, ribadendo che la Lega B «è contraria ai ripescaggi: per reintegrare gli organici. Servono criteri precostituiti, non valutazioni discrezionali. Gravina sta facendo ottime cose ma deve essere coerente con il suo programma». La Figc, in una nota, ha sottolineato come nell’ultimo Consiglio si è discusso della modifica agli articoli 49 e 50 delle Noif (Norme organizzative interne) della Figc che riguardano l’ordinamento dei campionati e le relative modifiche e non della riforma dei campionati stessi. «Verificata la mancanza di condivisione necessaria per la modifica dei suddetti articoli, il presidente Gravina ha preso atto dell’impossibilità a procedere, sottolineando come il rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti, che stabiliscono una B a 22 squadre, non ammette deroghe di alcun genere». Insomma, la terribile estate del calcio italiano non è ancora finita. Ma la via d’uscita con un po’ di buon senso potrebbe essere a portata di mano!
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