RassegnaStampa – CdS – De Canio-Stellone, incrocio del destino
Quanto è complicato dover affrontare una squadra che ha appena cambiato allenatore, che punta alla promozione diretta e ferita dagli ultimi risultati. Sabato pomeriggio (si inizia alle 15) l’Unicusano Ternana ospiterà il Palermo, che nella scorsa giornata ha fatto esordire in panchina Roberto Stellone, appena subentrato all’esonerato Tedino. Sono quindi i siciliani a rispondere a questo identikit che non rende certo le cose semplici a De Canio. Gli umbri hanno infatti un disperato bisogno di ottenere tre vittorie nelle restanti tre gare che chiuderanno la regular season, per poi sperare che i club che li precedono in campionato compiano qualche passo falso e si riapra la corsa ai play out o alla salvezza immediata.
UNA GARA DI STUDIO. Come dicevamo, se non bastassero le difficoltà di classifica dei rossoverdi, ci si è messa l’incognita Palermo. Il nuovo allenatore Stellone ha esordito nel rocambolesco pareggio con il Bari, facendo già vedere qualche varia- zione rispetto a Tedino (su tutte, il passaggio alla difesa a quattro). Con una sola partita da studiare per individuare le giuste contro- mosse, De Canio ha quindi un lavoro ancora più difficile di quello che è chiamato a svolgere ogni settimana. Potrà, però, trarre qualche spunto dal passato: sia dalle gare del suo avversario quando guidava Frosinone e Bari, sia dalle stagioni in cui lo ha avuto in rosa come giocatore.
CON DE CANIO. Esattamente venti anni fa, nel 1997-98, alla Lucchese, De Canio e Stellone hanno disputato la loro prima stagione in serie B, il primo da allenatore e il secondo da giocatore. Un campionato concluso con la salvezza dei toscani, in cui l’attaccante ha collezionato 12 presenze (oltre a due gettoni in Coppa Italia) e una rete. Le strade dei due si sono poi incrociate ancora quattro anni più tardi, nel 2001-02, a Napoli. Promozione sfumate per un soffio ai partenopei, con Stellone protagonista con 11 gol in 24 gare di campionato (e una doppietta nell’unico match di Coppa). Poi, uno strano gioco del destino ha mandato De Canio “in avanscoperta” per l’arrivo di Stellone. Il tecnico oggi rossoverde ha infatti anticipato l’arrivo dell’ormai collega di 12 mesi per due stagioni consecutive: nel 2002-03 a Reggio Calabria e in quella successiva a Genova, sponda rossoblù.
NECESSITÀ. In un momento in cui qualsiasi particolare può tornare utile alla causa dell’Unicusano Ternana, magari la conoscenza di quei movimenti da attaccante insegnati proprio da De Canio a un giovane Stellone, che ora può aver “inoltrato” a La Gumina o Coronado, può dare un piccolo contributo per fare un colpo contro i rosanero. Colpo da tre punti che appare quanto mai indispensabile per poter continuare a credere alla salvezza. Sperando che non valga la legge dell’allievo che supera il maestro.