RassegnaStampa – CdS – Lo spirito delle Fere in attesa del derby
Per i tifosi rossoverdi sono i giorni dell’attesa, i più lunghi, i più snervanti. Domani a Perugia c’è il derby, il secondo appuntamento stagionale che non ha bisogno di motivazioni per la squadra e per il pubblico: dopo il pareggio amaro dell’andata, la voglia di vendetta (sportiva) è tanta, soprattutto in un momento come questo, con l’Unicusano Ternana che ha un’impresa nel mirino . Ci sarà da so rire, gioire, piangere, emozionarsi: la gara contro il Perugia non è mai come le altre. Chi sarà al Curi, ma anche chi la seguirà da Terni, è pronto a
vivere una domenica scon- sigliata ai deboli di cuore.
SFOTTÒ. Per entrare a pieno nel clima prepartita che si vive sugli spalti, Radio Cusano Campus – all’interno del programma Sport Academy – ha intervistato Fabrizio Tacconelli, autore di un libro sul tifo ternano e conduttore radiofonico. Che subito a ronta l’argo- mento con l’immancabile (e sano) sfottò. «Noi ternani siamo in testa come colori, come calore, come tradizione, visto che siamo stati i primi a portare l'Umbria in serie A. I ternani sono sempre stati numerosi nei derby, a differenza dei nostri cuginetti». La rivalità sportiva nasce anche dalla dice- ria di una presunta superioritá di Perugia su Terni: «Ma noi abitiamo nella città di San Valentino, dell'acciaio più famoso d'Europa, della Cascata delle Marmore: non vedo cosa dovremmo invidiare, a parte la cioccolata» scherza ancora Tacconelli.
INDOMABILI. Anche sui colori c’è spazio per la goliardia: «Abbiamo delle tinte originali, non certo il bianco e rosso, che si vedono ovunque. Il rossoverde è insolito». Lo sfottò, dunque, è elemento essenziale del derby, e i ternani lo portano avanti nel rispetto di un sano campanilismo: «Tempo fa andavo tutte le settimane a Perugia per lavoro, in una zona che è il centro del tifo biancorosso. Un amico mi sfidò ad andare a prendere un caffè e ordinarlo in ternano. Nel bar calò il gelo, ma mi divertii molto». Essere una fera, dunque, vuol dire essere indomito e pronto a lottare sempre: come Marino Defendi, non solo perché capitano ma perché «aggressivo e infaticabile in campo in qualsiasi posizione. Le Fere sono proprio questo: bestie indomite. Non molliamo mai, nonostante le vicissitudini, nella vita come nel calcio. Si può anche perdere ma esistono tanti modi per farlo. L'importante è lottare sempre, come una fera. E' questo che chiedono i tifosi, da sempre, ai giocatori rossoverdi». Tacconelli, tifoso della Curva Est, racconta in ne il fascino di quel settore storico: «Già dagli anni '80 Terni ha due curve, la Nord e la Est. Il tifo è cambiato, molti sono cresciuti ma la Est è ancora oggi vista come il cuore pulsante del tifo rossoverde, sia per coreografie che per organizzazione».
APPOGGIO. Il numero di biglietti, come stabilito dalle Questure, è contingentato ai pullman di tifosi organizzati; si stimano poco meno di mille tifosi che partiranno da Terni alla volta del Curi per assistere al derby. Un numero che non si può certo paragonare con le trasferte di fine anni '90, quando erano in settemila a muoversi per raggiungere Perugia: i limiti dei regolamenti e le restrizioni hanno poi di fatto ridotto il numero dei fan che si muovono per le gare lontano dal Liberati. Ma l’appoggio del pubblico rossoverde sarà garantito e – come sempre – aiuterà le Fere in una gara così importante e delicata.