Marino Defendi, professione: capitano. Responsabilità e grinta, quando ci vuole: il bergamasco ha vestito i panni del portabandiera rossoverde in modo impeccabile nella prima parte di stagione. E’ bene analizzare il suo rendimento sotto due punti di vista distinti: il primo, quello tecnico e tattico; il secondo, quello della personalità. Sebbene sia stato un girone assolutamente positivo come dati di gioco, il capitano delle Fere ha brillato soprattutto per la seconda caratteristica, non sparendo mai nei momenti difficili. E se in un gruppo nuovo come quello dell’Unicusano Ternana non ci sono stati dissapori e si è creata armonia in una stagione impegnativa è anche merito di chi, in campo, si prende oneri e onori del leader. Defendi, appunto.
PRESENZA. Partiamo dal campo. Oltre ai numeri, c’è una valutazione generale da fare: Pochesci ha fatto poche volte a meno di lui (solo tre) perché la sua presenza è di quelle che si fanno sentire. Sia in fase di interdizione che di rilancio, Defendi ha sempre messo la gamba, recuperando palloni preziosi ed evitando spesso che l’avversario potesse colpire ripartendo dalla metà campo. D’altronde di esperienza ne ha molta: proprio per questo Pochesci aveva affidato a lui un incarico di responsabilità, che Defendi ha diligentemente portato avanti. Nella seconda metà della stagione bisognerà ripetersi e migliorarsi, ma si parte comunque dalla caratura di un giocatore con personalità di livello, adatta alla categoria e di prezioso aiuto per l’integrazione dei meno esperti. Il classico giocatore insostituibile, insomma.
IN CAMPO. Oltre a tutto ciò, ci sono i numeri. Defendi ha messo insieme 19 presenze con 1631 minuti in campo. Enorme la mole di gioco prodotta, che si riscontra nei 34 disimpegni difensivi, nei 31 cross fatti per i suoi compagni di squadra (due gli assist vincenti con Cesena e Venezia), nei 24 contrasti (due le ammonizioni) e nei 23 tiri scagliati contro la porta avversaria. E’ mancato il gol, è vero: dal 2004 a oggi, il 32enne bergamasco ne ha realizzati in tutto 22, quindi è più che probabile che nel girone di ritorno riesca a sbloccarsi e a cancellare lo zero dalla casella dello score. A un giocatore così, comunque, non è la rete che si chiede, ma la capacità di mantenere i nervi saldi e coordinare la squadra, mettendoci grinta e impegno. E con Defendi capitano, l’Unicusano Ternana è nella classica botte di ferro.
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