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RassegnaStampa – CdS – Ranucci: “Norme uguali per tutti”

La sentenza del Tribunale federale nazionale che ha rimesso in gioco il Novara nella partita che ha in palio il ripescaggio in serie B ha scatenato reazioni a catena in tutti i club e in tutte le città direttamente coinvolte. Tra queste società, la Ternana è certamente quella che appare più determinata. Ieri aveva tuonato il patron Bandecchi – «Lo considero un attacco in giusto» – e oggi la parola è passata al presidente dei rossoverdi Ranucci. Accompagnato dal team legale del club (gli avvocati Fabio Giotti e Massimo Proietti), ha parlato da Cascia, sede del ritiro della prima squadra, davanti a cronisti e tifosi, mostrando ai presenti tutta la documentazione pronta per effettuare la domanda di ripescaggio (le fideiussioni e gli assegni circolari per il contributo a fondo perduto).

PARLA RANUCCI. «Siamo costretti a fare questa conferenza stampa per parlare di ciò che sta succedendo in questi giorni – ha detto Ranucci – e non si tratta solo del Novara. Abbiamo agito in maniera migliore di altri, poi intorno a noi sono successe cose che ci riguardano direttamente, appunto come il ricorso del Novara». Il presidente della Ternana ha dato continuità al tono utilizzato da Bandecchi: «Sono stato quasi deferito per l’uso della parola “golpe” in una occasione, ma ora lo dico con ancora più convinzione: questo è un golpe».

SOLIDITÀ ECONOMICA. Ranucci ha ammesso il pessimo risultato sportivo della scorsa stagione e anche un po’ l’imbarazzo di dover sfruttare le difficoltà attuali di società storiche del calcio italiano: «È evidente che il ripescaggio sia un’opportunità, per la quale vanno decise norme e condizioni. Se viene accettato il ricorso del Novara, è ovvio che le norme non sono tenute in considerazione, magari ci si dovrebbe preoccupare di lasciare la possibilità di ripescaggio a squadre virtuose, come la Ternana – ha spiegato – Noi abbiamo già pronte le fideiussioni, abbiamo gli stipendi già pagati e grande solidità economica. Questo, però, non viene preso in considerazione. Così si penalizzano le società virtuose, premiando chi virtuoso non lo è stato. Spero che la Federcalcio, che io stimo, voglia intervenire, perché non è questo il modo giusto di agire».

FINO AL TAR. Ranucci ha quindi preannunciato la possibilità di ricorrere al Tar: «Noi stiamo aspettando le motivazioni che hanno portato ad accogliere il ricorso del Novara. Altri club sono d’accordo con noi: in caso ci siano delle ingiustizie, arriveremo anche al Tar. Questa è una occasione per far vedere un calcio pulito: non ha senso privarsi di aziende solide che supportano le società sportive». Il presidente della Ternana ha concluso guardando però con ottimismo gli sviluppi della vicenda: «Sono fiducioso che un organo federale valuti bene e faccia le cose in maniera giusta, ribaltando questa ingiustizia. Poi, se non riusciremo a essere ripescati per altri giusti motivi, allora andrà benissimo. Ma abbiamo il diritto di essere giudicati tutti allo stesso modo».

GLI ASPETTI LEGALI. «Ero presente durante l’udienza del ricorso del Novara – ha raccontato l’avvocato Giotti, al quale Ranucci ha lasciato la parola per chiarire gli aspetti legali del caso – e ho redatto insieme alla società la memoria difensiva. Appena saputo dell’accettazione del ricorso del Novara, abbiamo contattato i legali della Figc per confrontarci su una linea difensiva comune, che non è stato difficile trovare». Giotti ha quindi argomentato le ragioni della Ternana: «Il ricorso è totalmente inammissibile per difetto di legittimazione attiva. Ternana e Novara, in quanto retrocesse, non hanno un titolo sportivo per partecipare alla prossima serie B, e per prendervi parte devono ottenere l’abilitazione attraverso un ripescaggio. Si tratta di una procedura di carattere concorsuale, aperta indistintamente a tutti i club che soddisfano determinati requisiti, tra i quali principalmente ci sono la solidità e la virtuosità. Il Novara è venuto in udienza a reclamare la propria solidità economica, ma noi non l’abbiamo contestata. La Ternana, però, ha la stessa solidità economica, con la differenza di non essere mai stata penalizzata negli ultimi anni. Se si deve premiare qualcuno, deve essere chi ha fatto qualcosa in più».

Stefano Bentivogli

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