Si torna a lavorare, ma non sarà un ritiro qualsiasi per l’Unicusano Ternana. La società ha scelto infatti un luogo simbolico per la ripresa degli allenamenti: dopo il ritrovo oggi (ore 15) all’antistadio, domani sempre al Taddei i rossoverdi sosterranno una doppia seduta di lavoro (9.30 e 15.00); poi al termine dell’allenamento pomeridiano il trasferimento per il ritiro previsto fino a sabato 13 gennaio a Castiglion Fiorentino (in provincia di Arezzo), il paese di mister Viciani, il tecnico che ha segnato un pezzo importante della storia delle Fere, scomparso quattro anni fa. Un modo per ricordare la sua figura sensibilizzando i giovani e facendo loro vivere da vicino i luoghi di uno dei profeti del calcio ternano, sperando anche di trarre la giusta energia positiva per affrontare un 2018 in cui il club umbro è chiamato al rilancio. "Sono molto soddisfatto e colpito dalla squisita disponibilità mostrata dal Comune toscano e dal sindaco Mario Agnelli, che ci permetterà di svolgere questo breve ritiro in una splendida località che è nel cuore dei ternani" sono state le parole del presidente rossoverde, Stefano Ranucci.
IL RICORDO. L’ultima volta che è stata scelta la cittadina castiglionese come sede del ritiro da parte della società umbra risale a 47 anni fa, quando alla guida delle Fere c’era proprio Corrado Viciani: "Sono del ’70, nella mia adolescenza erano ancora vivi gli echi del grande Corrado con il “gioco corto” della Ternana dei miracoli – ricorda il primo cittadino di Castiglion Fiorentino – Gli sportivi castiglionesi hanno ancora i brividi lungo la schiena, si collega il nome della squadra rossoverde al caro Viciani: nella nostra città vivono i due figli e i nipoti, che sono orgogliosamente fieri di aver avuto un padre e un nonno che ha lasciato un’impronta indelebile".
Una figura davvero in anticipo sui tempi: "Se fosse nato quaranta anni dopo Viciani sarebbe stato sotto i riflettori di giornali e tv, perché nel calcio ha compiuto una rivoluzione paragonabile a quelle più recenti di Sacchi e Guardiola – sottolinea il sindaco – Nonostante questo ha sempre mantenuto un profilo basso, di assoluto silenzio. Non a caso abbiamo istituito da tre anni a questa parte un premio intitolato al “maestro”: il primo anno lo abbiamo assegnato a Marcello Lippi e il secondo ad Arrigo Sacchi, che sono venuti con grande piacere a ritirarlo. Nel 2018, in primavera, ci sarà l’appuntamento con la terza edizione".
LA STORIA. L’amore tra la Ternana e Corrado Viciani scoppia nel 1967. Grazie alla sua guida e a giocatori come Germano, Marinai, Nicolini, Sciarretta e Cardillo (15 reti in quel campionato) – come ricorda il sito del club umbro – la Ternana vive una stagione emozionante, contrassegnata dal testa a testa con la Casertana. Il 23 giugno 1968, nell’ultimo turno, la Ternana conquista la promozione tra i cadetti, dopo vent’anni trascorsi nelle serie inferiori. L’anno successivo vede i rossoverdi chiudere al decimo posto e Viciani passare all’Atalanta. Nel 1971 il ritorno del “maestro” con la Ternana che si ritrova subito in cima alla classifica in una stagione indimenticabile che culmina con la vittoria sul Novara (3-1), che spalanca le porte della serie A: un traguardo storico, principalmente da attribuire al credo tattico di Viciani, "profeta di quel “gioco corto” – scrive ancora il sito del club – che ubriaca gli avversari e manda in tripudio un’intera città".
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