RassegnaStampa – CdU – Cesena e Bari, ore decisive

RassegnaStampa – CdU – Cesena e Bari, ore decisive

Ore drammatiche ma scenari antitetici per Cesena e Bari, bocciate dalla Covisoc (giovedì scorso) e sull’orlo del fallimento (con lo spettro della D). Mentre il club romagnolo appare condannato (salvo incredibili colpi di scena) quello pugliese sembra ad un passo da una prodigiosa salvezza in extremis. In ogni caso dopo ricorso odierno (entro le 19.00) e decisione del Commissario F.i.g.c. (venerdì 20) possibile appello al Collegio di Garanzia del Coni (giovedì 26).

Cesena Dopo il C.d.a. di questa mattina i soci di A.c. Cesena potrebbero portare i libri contabili in tribunale, aderendo all’istanza di fallimento (Procura di Forlì). E incombe il deferimento (Procura Federale) per plusvalenze fittizie col Chievo Verona (giovedì 19 alla sbarra 18 dirigenti). Ultima (flebile) speranza legata alla (presunta) offerta di una banca inglese, pronta ad acquistare la società (accollandosi i debiti). Ma oggi bisogna pagare stipendi di marzo, aprile e maggio ai tesserati (con relativi contributi), versare la fideiussione e presentare l’ok dell’Agenzia delle Entrate. Missione impossibile, o quasi.

Bari Accordo tra sindaco Decaro, Radrizzani (proprietario del Leeds) e Napoli (manager di “Edilportale”) per ricapitalizzazione e acquisizione della quota di maggioranza di F.c. Bari 1908. I loro bonifici sarebbero in arrivo sul conto corrente del club, ma si attende un passo indietro del presidente Giancaspro. In una nota scritta il primo cittadino spiega: “… la disponibilità di alcuni imprenditori… per le operazioni di ricapitalizzazione lascia intravedere una opportunità che va supportata, in termini di disponibilità e collaborazione… occorre mettere da parte incertezze, dubbi e tatticismi per salvaguardare le sorti della squadra… non c’è più tempo… ulteriori questioni societarie dovranno essere trattate dopo il salvataggio”. Entro le 18 di oggi servono 3.074.527,50 euro, quasi il 70% della somma (4.591.907 euro) necessaria per annullare il debito formando un capitale attivo (di 100mila euro).